Notizie Dati Macroeconomici Usa, dati macroeconomici tornano a indebolirsi. In dubbio rialzo tassi a dicembre?

Usa, dati macroeconomici tornano a indebolirsi. In dubbio rialzo tassi a dicembre?

17 Ottobre 2016 15:38

 

Segnali di rallentamento da parte dell’economia americana.
Secondo i dati macroeconomici diffusi in giornata la fiducia dell’attività manifatturiera ad ottobre è scesa ai minimi dallo scorso mese di maggio, facendo suonare forte il campanello di allerta sullo stato di salute dell’economia a stelle e strisce.

In particolare l’indice Empire State, calcolato dalla Federal Reserve Bank of New York è inaspettatamente sceso a quota -6,8 nell’ultimo mese, in ribasso dai -2 punti di settembre, ampiamente al di sotto delle aspettative degli analsiti che si attendevano una crescita sopra la parità (+1 punto il consensus).
Ricordiamo che letture inferiori allo zero indicano contrazione economica.
Il dato sui nuovi ordini è contestualmente migliorato a -5,6 da -7,5 di settembre, mentre la componente occupazionale è passata a -4,7 da -14,3.

Sempre nel pomeriggio, prima dell’apertura di Wall Street è stato diffuso il dato sulla produzione industriale americana che è risultata in linea con le attese salendo ad ottobre dello 0,1%, dopo la contrazione pari allo 0,4% registrata ad agosto. Il tasso di utilizzo impianti si è attestato al 75,4% dal 75,5% di agosto.

Secondo gli analisti, questa nuova frenata dell’economia è stata in parte causata dalla forza del dollaro che impatta negativamente sulle esportazioni, senza contare la debolezza della congiuntura internazionale che ha effetti negativi in particolare sugli investimenti di beni durevoli.

Sebbene la Fed di New York si sia detta ottimista sulla ripresa dell’indice Empire State nei prossimi mesi, crescono i dubbi tra gli operatori internazionali sulla reale volontà della banca centrale Usa di intraprendere una nuova manovra restrittiva nelle prossime settimane. Un intervento sui tassi a dicembre appare, alla luce dei dati odierni, meno sicuro di quanto ci si attendeva in precedenza. Anche se il vero ago della bilancia appare oggi più che mai legato ai risultati delle elezioni presidenziali di novembre.