News Notizie Italia S&P prevede un aumento dei junk bond nel 2007 (Fondionline.it)

S&P prevede un aumento dei junk bond nel 2007 (Fondionline.it)

Pubblicato 11 Gennaio 2007 Aggiornato 19 Luglio 2022 14:24
Utilities, immobiliare, media e prodotti di largo consumo sono i settori messi sotto osservazione dall'agenzia di rating. L'agenzia di analisi e valutazione creditizia Standard and Poor's si aspetta che la decelerazione economica prevista per l'anno in corso - in special modo negli Stati Uniti- possa provocare un incremento del numero di società che abbandoneranno il livello di affidabilità creditizia 'investment grade', per passare nel gruppo delle aziende con un rating inferiore a BBB-. Secondo quanto dichiarato dagli esperti di S&P, i settori più esposti al rischio di downgrade sono: utilities, immobiliare, media, prodotti di largo consumo. In questo momento, 42 entità attive in questo gruppo di settori presentano una situazione a rischio. Il volume di obbligazioni interessate da provvedimenti taglia- rating è di 74.800 milioni di dollari (57.100 milioni di euro).
Negli ultimi anni, molte società hanno perso la qualifica di investment grade a causa dell'ondata di acquisizioni realizzate dalle società di venture capital con il ricorso all'indebitamento. Le società 'acquirenti' trasmettono elevati volumi di debito alle società 'acquistate', mettendo in moto processi di revisione al ribasso del livello di affidabilità creditizia offerto da queste ultime. In molti casi, i downgrade sono stati così numerosi da provocare una metamorfosi nei titoli delle società interessate: passati da investment grade bond a junk bond. Durante il 2006, 48 società - a causa degli effetti derivanti da operazioni di acquisizione portate a termine con il ricorso all'indebitamento- hanno sperimentato una caduta del proprio rating fino al livello 'spazzatura' (il 10,5% in più rispetto al 2005 e il livello più elevato a partire dal 2003, anche se ancora lontano dal record storico di 146 unità registrato nel 2002 in seguito allo scoppio della bolla sui titoli tecnologici).