Notizie Assicurazioni RC auto: aumenti in arrivo per 1 milione di italiani

RC auto: aumenti in arrivo per 1 milione di italiani

7 Gennaio 2014 09:42

Nonostante gli sforzi del governo per abbassare i costi dell’Rc auto, per molti italiani l’anno nuovo si apre all’insegna dei rincari. Secondo le rilevazioni di Facile.it da gennaio saranno più quasi 1.200.000 gli italiani che, avendo causato un incidente con colpa nel corso dello scorso anno, saranno costretti a fare i conti con l’aumento del premio. Il sito, che ha analizzato oltre 500.000 preventivi effettuati negli ultimi 30 giorni, rispetto allo scorso anno ha stilato una classifica di chi ricorre più spesso all’intervento della compagnia assicurativa da Nord a Sud. Si conferma la prassi che vede il maggior numero di denunce in quelle regioni in cui i premi assicurativi sono più bassi: nel dettaglio, la Toscana perde lo scettro di regina dei sinistri denunciati (è stata in prima posizione per quattro anni di fila) e viene superata dall’Umbria, in cui la percentuale di automobilisti che ha dichiarato di aver causato un incidente nel 2013 arriva al 5,11%, in forte aumento rispetto allo scorso anno. La Toscana è seconda (4,85%), mentre la Regione Lazio è terza (4,75%). Fanalino di coda il Molise (2,25%), seguito da Friuli Venezia Giulia (2,97%) e Basilicata (3,21%).
Interessante è notare le differenze anche a livello socio-demografico: più maldestre o più oneste che siano, le donne denunciano sinistri con colpa in misura maggiore rispetto agli uomini. Dai dati di www.facile.it emerge come la percentuale di uomini che cambieranno classe di merito si fermi al 3,35%, mentre tra le donne questa salga fino al 4,34%. Per quanto riguarda la categoria professionale dichiarata, invece, sono i liberi professionisti a chiedere più spesso l’intervento della compagnia assicuratrice e ad essere penalizzati con il cambio di classe di merito: tra di loro la percentuale sale addirittura al 5,42%. Li seguono a ruota i medici e gli infermieri, anch’essi con una percentuale superiore al 5%. I più prudenti invece sono (e sarebbe clamoroso il contrario) i vigili urbani e gli appartenenti alle forze armate.