News Notizie Italia Piazza Affari euforica grazie rumor su taglio deficit, calo spread fa volare le banche

Piazza Affari euforica grazie rumor su taglio deficit, calo spread fa volare le banche

Pubblicato 12 Dicembre 2018 Aggiornato 19 Luglio 2022 17:13
Chiusura spumeggiante per Piazza Affari che guadagna quasi il 2% dando seguito al recupero delle ultime sedute. L'indice Ftse Mib ha chiuso a +1,91% a quota 18,945 punti. Una sponda importante arriva dal calo dello spread Btp-Bund ai minimi a circa due mesi e mezzo con il mercato che guarda con fiducia all'incontro di stasera tra il premier Giuseppe Conte e il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker. Il rendimento del Btp decennale ha toccato un minimo sotto la soglia del 3%, in calo di circa 70pb dal picco del 18 ottobre. Gli ultimi rumor riportati da Bloomberg vedono il governo italiano pronto a presentare una nuova bozza della legge di bilancio con deficit al 2% rispetto al 2,4% proposto inizialmente.
Sul parterre di Piazza Affari è andato in scena un prepotente rally delle banche con Intesa Sanpaolo in progresso del 4%, +2,48% per Unicredit. Il settore bancario europeo si giova anche del rumor circa i colloqui in corso per una fusione tra Deutsche Bank e Commerzbank sotto la regia del governo tedesco. Molto bene anche Poste Italiane (+4%), anch'essa fortemente esposta ai titoli di Stato italiani.

Tra i singoli titoli spicca oggi il tracollo di Salvatore Ferragamo, crollato di oltre il 7%. Pesa la notizia che Ugo Giorcelli lascerà dal prossimo 11 gennaio l’incarico di Cfo. In occasione della riunione del consiglio di amministrazione del gruppo del lusso, prevista per domani 13 dicembre, saranno rese note deliberazioni al riguardo. Si Ferragamo è arrivata anche la bocciatura da parte di Kepler Cheuvreux che ha abbassato il rating a reduce.
Tra i segni più si conferma il momento positivo di Enel (+2,58%) che ieri ha sfruttato il rialzo della valutazione a 6,2 euro deciso da Morgan Stanley. Bene anche Tim (+0,95%) già protagonista ieri a seguito dell'offensiva di Vivendi sulla governance. I francesi, primo azionista di Tim con una quota di quasi il 24%, hanno chiesto al consiglio di amministrazione del gruppo italiano di convocare nuova assemblea per la nomina di nuovi consiglieri, revocando quelli di Elliott. Oggi La Stampa rimarca come il governo potrebbe cercare una sponda nei francesi per portare avanti il progetto di scindere la rete e poi procedere a una fusione con Open Fiber, grazie al ruolo centrale di Cassa depositi e prestiti (CDP).