Notizie Notizie Italia Piazza Affari: banche e Recordati fanno la voce grossa, affonda Ferragamo

Piazza Affari: banche e Recordati fanno la voce grossa, affonda Ferragamo

20 Giugno 2018 10:09

Segnali di buona tenuta per Piazza Affari. Le tensioni internazionali sono state assorbite bene ieri dal listino milanese con il Ftse Mib che è riuscito a rimontare tornando sopra la soglia critica dei 22 mila punti. Oggi l’indice guida milanese ha aperto in deciso progresso e si muove a quota 22.256 punti (+0,78%). Oggi attesa per i discorsi di Powell (Fed), Draghi (Bce) e Kuroda (BoJ) nella giornata conclusiva del Forum di Sintra, in Portogallo, organizzato dalla Bce.

 

Parole Tria sostengono asset Italia

Piazza Affari risulta la miglire tra le maggiori Borse europee sotto la spinta del settore bancario e con la sponda delle nuove rassicurazioni arrivate dal ministro del Tesoro, Giovanni Tria. Il Ministro punta ad una implementazione graduale del programma di governo, alla riduzione del rapporto debito/Pil, al blocco dell’aumento dell’IVA e al supporto degli investimenti. Confermata la necessità di copertura delle spese.

Lo spread Btp/Bund si conferma anche oggi in riduzione in area 215 punti base con il decennale italiano che rende il 2,53%.

A Milano in luce soprattutto il settore bancario: +2,5% circa per Banco Bpm, Bper e Ubi Banca, +2% Unicredit. Il settore si giova delle indicazioni circa una impostazione più accomodante della Bce nella gestione dei crediti deteriorati (NPL). La nuova proposta Bce potrebbe prevedere delle eccezioni a cui concedere più anni per provvedere alle sofferenze. Inoltre ieri sono circolate nuove indiscrezioni circa l’accelerazione del processo di de-risking per alcuni istituti (Banco Bpm potrebbe cedere più dei 3,5 mld di Npl preventivati).

 

Sirene M&A per Recordati, deraglia Ferragamo

Spicca il balzo di Recordati (+3,3% a 34,67 euro). Gli acquisti sono partiti già ieri in scia all’indiscrezione, riportata dal Financial Times, delle trattative definite in “fase avanzata” del fondo di private equity CVC per acquisire una partecipazione di controllo nella società per un valore di oltre 3 miliardi di euro. Secondo il quotidiano della City, un accordo potrebbe essere raggiunto entro la fine del mese.

Tracollo invece per il titolo Salvatore Ferragamo. Dopo non aver fatto prezzo in avvio per eccesso di ribasso sul prezzo di controllo, il titolo della maison del lusso cede circa il 7% a quota 22,81 euro. A scatenare le vendite la notizia della cessione da parte di Ferragamo Finanziara, holding della famiglia che detiene il 57,78% del capitale della maison del lusso, di 5,9 milioni di azioni Ferragamo attraverso la procedura di accelereted bookbuild riservata a investitori istituzionali. La quota di controllo è così scesa dal 57,8% al 53,7% circa. “L’azienda è ancora alla ricerca di un rilancio di successo con il prezzo delle azioni che è stato sostenuto sia dall’appeal speculativo che dall’ottimismo rispetto al timing della ripresa”, rimarcano gli analisti di Banca Akros che ritengono il premio a cui viaggia il titolo rispetto ai peers (29 volte il P/E 2019 vs 26 volte dei peers) non supportato dai fondamentali. “Non vediamo motivo per cui il rally continui (+9,75% negli ultimi 3 mesi) nel breve”, aggiunge Banca Akros.

Il prezzo di vendita delle azioni dovrebbe essere stato di poco superiore a quota 23 euro. Oltre a Ferragamo Finanziaria, l’azionariato vede una quota del 10,7% delle azioni in mano a Miletti Wanda, moglie del fondatore dell’azienda, e il 6% controllato da Majestic Honour Limited.