Notizie Notizie Italia Mercati al test dell’eccesso di fiducia

Mercati al test dell’eccesso di fiducia

15 Maggio 2007 08:53

Ha origine da un’ apparente paradosso il rischio principale per i mercati finanziari. A far paura è infatti l’umore euforico degli stessi investitori. Lo spiegano gli analisti di Vontobel Group nella loro investment strategy di maggio. Con la crescita della fiducia degli investitori al di sopra della media di lungo termine, “l’altra faccia del recente rally di mercato è l’aumentato rischio di un profit taking”, si spiega nel documento. Perché si possa assistere a una generalizzata presa di beneficio occorrerà comunque un evento catalizzatore che comporti un inaspettato negativo sviluppo – si spiega – come è stato in marzo per le preoccupazioni sui prestiti ipotecari negli Usa e un anno fa con la crescita del tasso di inflazione negli Stati Uniti. Nessuno di questi due sviluppi, secondo gli analisti, dovrebbe però ripetersi nella medesima forma.


 


La visione presentata nel documento non si discosta da quella fornita dalla teoria degli indicatori di sentiment, dove gli eccessi di ottimismo sono classicamente identificati con il probabile inizio di una fase ribassista. Allo stesso modo una fase rialzista è solitamente preceduta da letture notevolmente basse degli indici che misurano la fiducia espressa dagli investitori, tra i quali il più noto è il bull & bear ratio, che esprime il grado di ottimismo/pessimismo degli operatori presenti sul mercato.


 


Esiste però una discrepanza tra il sentiment generale e le posizioni dei grandi operatori. E’ sufficiente osservare l’andamento nelle ultime 5 settimane delle posizioni speculative aperte su opzioni e future sullo S&P/500 rilevate dal Commitment of Traders. Si è assistito infatti a una netta diminuzione delle posizioni bullish detenute dagli speculatori di grandi dimensioni sull’S&P/500, che dal 10 aprile scorso sono scese dal 64 al 54%. Sullo stesso arco di tempo le posizioni speculative con visione rialzista sull’indice Nikkei sono scese dal 38 al 34%.


 


Tornando all’investment strategy di Vontobel, le azioni resterebbero comunque ancora da sovrappesare rispetto ai bond in ragione di una valutazione dell’equity che viene ritenuta ancora attraente e della positiva dinamica degli utili societari. Tra le aree da sovrappesare gli analisti indicano Giappone, Asia- Pacifico ed Europa. Visione neutrale sul listino svizzero, mentre per Usa e Uk la valutazione è underweight.