Notizie Notizie Italia Italia vero spauracchio per mercati, turbolenze sui Btp minaccia globale ben più grande della Turchia

Italia vero spauracchio per mercati, turbolenze sui Btp minaccia globale ben più grande della Turchia

16 Agosto 2018 12:05

Btp ancora sotto pressione con  rendimento del decennale arrivato oggi al 3,2%, massimi da fine maggio, per poi ritracciare in area 3,1%. Lo spread si è spinto in area 290 punti base, ossia sui picchi toccati lo scorso 29 maggio all’apice della crisi politica che poi si risolse con la nascita del governo M5S-Lega con Tria al posto di  Paolo Savona come ministro dell’Economia. Nell’ultima settimana l’allargamento dello spread è stato di circa 50 pb.

Il mercato nelle ultime settimane teme sempre di più che l’impronta euroscettica del governo giallo-verde emerga ulteriormente nel corso del prossimo mese in sede di approvazione della legge di bilancio 2019. Come più volte paventato da Matteo Salvini, vice premier e leader della Lega, il vincolo del 3% del deficit non è ritenuto intoccabile e un atteggiamento troppo aggressivo su questo fronte da parte del governo potrebbe irritare non poco l’Europa.

L’Italia potrà resistere senza sostegno QE?

Intanto tra poco più di un mese la Bce dimezzerà gli acquisti di bond per poi terminarli, a meno di ripensamenti, a fine anno. Dal 1 gennaio 2019 non ci sarà più un prestatore di ultima istanza dietro gli stati dell’eurozona e l’Italia “è una minaccia che si sta avvicinando per le banche europee e la finanza globale, ben più grande dell’attuale crisi turca”, rimarca Abrose Evans Pritchard, giornalista economico britannico esperto di questioni europee, in un editoriale pubblicato su The Telegraph, in cui fa diretto riferimento alle parole pronunciate da Claudio Borghi, economista euroscettico leghista che è presidente dalla Commissione Bilancio alla Camera, circa la necessità di una garanzia Bce che mantenga lo spread sotto 150 pb altrimenti con la fine del QE il mercato obbligazionario rischia di andare fuori controllo.

 

Se governo forza mano su soglia 3% deficit…

Molto dipenderà dagli sviluppi che si avranno a settembre in sede di proposta della nuova legge di bilancio. Il mercato teme eventuali bracci di ferro con l’UE sul rispetto dei vincoli di bilancio, in particolare la soglia del 3% di deficit. Lorenzo Codogno, economista di LC Macro Advisors ed ex dirigente del Tesoro, rimarca come la retorica della Lega “è diventata allarmante e l’Italia risulta molto vulnerabile in questo momento se c’è un rallentamento dell’economia globale. Se il governo spinge il deficit di bilancio al di sopra del 3% del PIL, ci sarà immediatamente una crisi“.

Il sell-off sul debito italiano sta riguardando soprattutto i titolo a breve-media scadenza rispetto alle obbligazioni a 10 anni, evidenziando come gli investitori ritengano ancora che i guai devono ancora arrivare. Il Btp a due anni è salito ieri oltre l’1,3%, sui massimi a oltre due mesi. Il grafico sottostante proposto da Bloomberg evidenzia l’elevato rendimento aggiuntivo chiesto dagli investitori all’Italia rispetto a Spagna e Portogallo.