Notizie Notizie Mondo HNA sull’orlo bancarotta, paura Momento Minsky in Cina. E il credit crunch minaccia anche Deutsche Bank

HNA sull’orlo bancarotta, paura Momento Minsky in Cina. E il credit crunch minaccia anche Deutsche Bank

Pubblicato 31 Gennaio 2018 Aggiornato 31 Gennaio 2018 16:10

Alert liquidità per HNA, la conglomerata cinese che detiene partecipazioni in colossi di diversi settori, del calibro di Deutsche Bank e di Hilton Worldwide Holdings, di cui è, tra l’altro, primo azionista.

Il credit crunch di HNA è certificato dai numeri: l’ammanco di liquidità vale almeno 15 miliardi di yuan (l’equivalente di $2,4 miliardi), soltanto per il primo trimestre dell’anno.E a preoccupare diversi analisti e investitori è proprio il legame HNA-Deutsche Bank: intanto, fanno notare gli esperti, sebbene HNA abbia acquistato strumenti finanziari ad hoc per proteggersi contro una eventuale forte flessione del titolo Deutsche Bank, sicuramente un calo notevole delle quotazioni della banca tedesca potrebbe peggiorare i suoi problemi di liquidità, che confermano una situazione sull’orlo della bancarotta.

A sua volta, una sua eventuale bancarotta potrebbe provocare, viste le  dimensioni del colosso cinese, il tanto temuto Momento di Minsky per la Cina.

D’altro canto, i guai del suo primo azionista non possono non preoccupare Deutsche Bank, che finirebbe sotto i riflettori soprattutto se HNA decidesse di smobilizzare la quota nella banca, pari a quasi il 10%, e di un valore di 4 miliardi di dollari.

Il credit crunch di HNA non è certo nuovo tanto che, già all’inizio di dicembre, si era parlato del forte rischio legato alle sorti dell’azienda, dimostrato dall’emissione di un bond con scadenza inferiore a 1 anno e con rendimenti pari a ben il 9%.

Ancora prima S&P aveva tagliato il rating da “B+” a “B”, ben cinque livelli al di sotto della valutazione a “investment grade”, motivando la decisione con il carico di debiti di breve termine, del valore di 28 miliardi di dollari, che scadono prima della fine del mese di giugno.

L’origine di gran parte di questi debiti risiede proprio nello shopping euforico di HNA che, con acquisizioni da $40 miliardi, è diventata per l’appunto, il maggiore azionista di Deutsche Bank, Hilton Worldwide e altri gruppi.

Le preoccupazioni sono tali che a HNA è stato chiuso l’accesso ai mercati azionari e obbligazioni. Il risultato è che la conglomerata ha deciso di garantire alcuni suoi bond che scadono a breve con suoi asset core e a ricorrere, anche, al mercato dei derivati, pur di orchestrare operazioni per finanziare in qualche modo i pagamenti dovuti.

In un articolo, Bloomberg ha parlato della “Società cinese misteriosa che sta preoccupando il mondo”.

A conferma del forte rischio rappresentato dal gigante cinese – in un momento caratterizzato tra l’altro dal forte sell off sui bond di tutto il mondo e dunque dalla pressione rialzista sui tassi – è arrivata in più la dichiarazione della banca cinese Citic Bank, che ha confermato la difficoltà di una divisione di HNA  nel riuscire a rimborsare  debiti di breve termine.Si tratta di HNA Aviation Group, con cui in queste ore di trattative concitate Citic Bank sta lavorando per arrivare a una soluzione.

Ma già diverse banche tra le più importanti al mondo hanno iniziato  a prendere le distanze da HNA.Bank of America e HSBC hanno dato istruzioni ai propri investment bankers di porre fine a qualsiasi tipo di transazione con HNA, così come hanno fatto altri giganti di Wall Street, inclusi Citigroup e Morgan Stanley.

La lista dei creditori di HNA è inoltre molto lunga e include China Development Bank, Export-Import Bank of China, Bank of China, Agricultural Bank of China, Industrial & Commercial Bank of China, China Construction Bank, Bank of Communications e Shanghai Pudong Development Bank. Proprio con queste otto banche HNA si è incontrata a Hainan lo scorso mese, per valutare eventuali fonti di finanziamento per il 2018.

Intanto Bloomberg riporta che HNA avrebbe notificato ai creditori la decisione di vendere asset per un valore di 100 miliardi di yuan, l’equivalente di $16 miliardi, nel primo semestre dell’anno, al fine di raccogliere fondi sia per rimpinguare le sue casse a secco di liquidità che per rimborsare gli obbligazionisti.

Le indiscrezioni, riportate da alcune fonti, precisano che il piano punterebbe a raccogliere 20 miliardi di yuan nel primo trimestre e 80 miliardi di yuan nel secondo.

Per comprendere l’entità dell’effetto domino che HNA potrebbe scatenare in Cina, accendendo per l’appunto la miccia del Momento di Minsky, basta citare qualche numero: a giugno HNA deteneva asset per  $190 miliardi, dunque per un valore superiore, per esempio, a quelli di American Express.

Dai dati compilati da Bloomberg emerge anche che le partecipazioni azionarie detenute dal gruppo si attestavano attorno ai $30 miliardi e che l’esposizione verso il mercato immobiliare mondiale era – secondo i numeri di Real Capital Analytics – superiore a $14 miliardi.

Tutto questo, a fronte di debiti di breve termine di 185,2 miliardi di yuan, più di quanto la sua liquidità e gli utili possano coprire (dati sempre relativi alla fine di giugno), e a fronte di tassi sui suoi bond saliti di pari passo con i timori degli obbligazionisti di non vedere rimborsati i prestiti.

Bond sotto attacco, ai minimi storici. Conti bancari congelati, titoli sospesi

Forte la pressione ribassista sui suoi bond, con quelli di Hainan Airlines Holdings (sua divisione attiva nel settore delle compagnie aeree)  che sono scivolati nei giorni scorsi al minimo assoluto di 91 yuan, e quelli di HNA Capital Group, altra sua divisione, precipitati al minimo in quattro anni, a 100 yuan. Il bond HNA è scivolato inoltre al valore più basso di sempre, a 94 yuan.

I problemi di HNA hanno portato anche al caso del congelamento di alcuni conti bancari.

Ningbo Commerce Bank, che aveva prestato 450 milioni di yuan (l’equivalente di $71 milioni) all’unità HNA Technology Group, ha reso noto infatti giorni fa di aver congelato in via temporanea parte dei conti bancari di Tianjin Investments, dopo essere venuta a conoscenza del fatto che HNA aveva presentato la garanzia di 70 milioni di azioni della stessa Tianjin Tianhai (che è una sua divisione) anche a un altro creditore.

Il congelamento dei conti bancari è stato effettivo dal 12 al 15 gennaio.

E la saga HNA si è tradotta anche in diverse sospensioni in Borsa dei titoli delle sue divisioni; a essere sospesi dalle contrattazioni, rispettivamente gli scorsi 23 e 24 gennaio, sono stati Hainan HNA Infrastructure Investment Group e HNA Investment Group. Il 19 gennaio era toccato al titolo HNA-Caissa Travel Group e, ancora prima, a Bohai Capital Holding, Tianjin Tianhai Investment, e Hainan Airlines Holding.