Notizie Notizie Mondo Francia: nuovo governo intende chiedere più tempo a Bruxelles per rientro deficit

Francia: nuovo governo intende chiedere più tempo a Bruxelles per rientro deficit

3 Aprile 2014 08:02
Parigi chiama Bruxelles. A meno di un anno dalla concessione di due anni in più da parte della Commissione europea per riportare il deficit francese sotto il 3% del Pil, il nuovo governo transalpino insediatosi ieri manda subito messaggi chiari circa le proprie intenzioni. La sconfitta dei socialisti nell’ultima tornata di elezioni amministrative di domenica scorsa ha spinto il presidente francese Francois Hollande a correre ai ripari con un nuovo esecutivo guidato da Manuel Valls. E, nonostante i richiami da parte di Bruxelles al rispetto degli impegni presi sul fronte conti pubblici, l’intento di Hollande e del governo d’oltralpe è di ottenere dall’Europa un allungamento dei tempi per il rientro del deficit sotto la soglia del 3%, attualmente previsto entro il 2015. 
Oggi il nuovo ministro delle Finanze francese, Michel Sapin, ha dichiarato che l’intenzione è quella di ridiscutere i tempi di rientro mantenendo comunque l’impegno a continuare nel percorso di rientro del disavanzo di bilancio. “Bisogna tenere a mente gli interessi comuni – ha sottolineato Sapin intervenendo a una radio francese – poichè è nell’interesse dell’Europa trovare la tempistica giusta. L’europa starà meglio quando la Francia starà meglio“. Il successore di Pierre Moscovici ha aggiunto che esiste una linea sottile tra rigore necessario per riordinare i conti pubblici ed eccesso di austerità.
Parole che fanno seguito a quelle di Hollande che ieri ha rimarcato la necessità di un patto di solidarietà incentrato su taglio delle tasse, assicurazioni su welfare, apprendistato giovanile ed educazione. Le risorse andranno trovate attraverso tagli alla spesa. 
Da Bruxelles nei giorni scorsi non erano arrivati segnali di apertura con il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, che ha rimarcato come “la Francia è consapevole dei propri impegni, hanno già avuto più tempo”. Sulla stessa lunghezza d’onda il commissario alla Affari economici e monetari della Ue, Olli Rehn, che ha sottolineato l’importanza che la Francia proceda con gli aggiustamenti strutturali necessari.
A inizio settimana era arrivato da Parigi il dato sul deficit 2013 che si è attestato al 4,3% rispetto al 4,1% concordato con Bruxelles.