Notizie Notizie Mondo Google: al via il frazionamento azionario, arrivano le azioni con simbolo “Googl”

Google: al via il frazionamento azionario, arrivano le azioni con simbolo “Googl”

2 Aprile 2014 17:46

È arrivato il gran giorno del frazionamento azionario 2:1 di Google. La misura, destinata a permettere ai fondatori, Larry Page e Sergey Brin, di mantenere il controllo della “big G”, raddoppierà il numero di azioni quotate del colosso di Mountain View rispetto alle attuali 336 milioni (e quindi dimezzerà l’utile per azione).

Come funziona il frazionamento? Per ogni azione del motore di ricerca detenuta al 27 marzo, gli azionisti se ne ritrovano in portafoglio due: le azioni di classe A che scambieranno con il nuovo simbolo “Googl” e le altre, di classe C, che avranno il classico ticker “Goog”. Page e Brin, che detengono le azioni di classe B (che non sono scambiate sui listini regolamentati) avranno un’azione C per ognuna detenuta.

I possessori di “Googl” e di “Goog” non avranno lo stesso peso sulla gestione della società: le azioni di classe A deterranno il diritto di voto, quelle C no. Tramite il frazionamento i due fondatori del colosso incontrastato di internet (le cui azioni di classe B danno diritto a 10 voti ognuna) mirano a bloccare il processo di diluizione delle quote visto che, da ora in poi, saranno emesse solo azioni prive del diritto di voto (classe C).

Oltre che a garantire il mantenimento del 56% dei voti in assemblea ai due fondatori, l’emissione di azioni senza diritto di voto permetterà alla società di sviluppare con più libertà piani di incentivazione (i dipendenti sono passati dai 2.300 del 2004 ai 44 mila del 2013) e di effettuare operazioni straordinarie, come le acquisizioni, senza influenzare la gestione della società.

Conseguenze. Domani il prezzo delle azioni potrebbe risultare dimezzato rispetto agli attuali 1.130 dollari. Secondo la società le azioni di classe C dovrebbero scambiare sostanzialmente in linea con le altre anche se potrebbero scontare la mancata possibilità di influenzare la gestione della società. Nel caso in cui lo “spread” tra i due titoli nel primo anno di contrattazione dovesse risultare maggiore di un punto percentuale, Google dovrà sborsare un importo compreso nel range 300 milioni-7,5 miliardi di dollari.