Notizie Certificates Fitch avvisa le banche italiane: ridurre gli Npl sarà più difficile se contesto macro sarà avverso

Fitch avvisa le banche italiane: ridurre gli Npl sarà più difficile se contesto macro sarà avverso

22 Gennaio 2019 17:48

Seduta difficile per il settore bancario. Ribassi superiori al 2% per Banco BPM e Unicredit. Oltre ai deboli riscontri arrivati dalla trimestrale di UBS, in giornata un report di Fitch rimarca come le banche italiane sotto diretta supervisione Bce dovranno fare i conti con una maggiore pressione per ridurre gli stock di Npl. La media degli Npl italiani è ancora molto più alta di quella europea di circa il 4% e ridurre gli stock residui di Npl può diventare più difficile “se lo sfondo macroeconomico si deteriora o si riduce l’appetito degli investitori per gli Npl”.

“L’impatto della guidance Bce sulle altre banche – sottolinea Fitch – dipenderà in larga misura dalla grandezza e composizione dello stock di Npl di ogni istituto, dal suo livello di copertura, dalla sua capacità di ridurre lo stock e da qualsiasi variazione nell’approccio della Bce caso per caso”. L’annuncio di Mps ha indotto le altre banche a dichiarare che non si attendono un impatto significativo della nuova guidance Bce sulle loro strategie o sul loro capitale “e noi non ci aspettiamo che le banche con i livelli di rating più alti siano impattate in misura significativa dati i loro livelli di copertura degli Npl esistenti e del progresso realizzato nel ridurre gli stock”.

Parole Moltrasio non bastano a UBI

In affanno anche UBI Banca (-1,97%) nonostante le rassicurazioni arrivate dal presidente del consiglio di sorveglianza dell’istituto bergamasco, Andrea Moltrasio, che ha negato l’eventualità di un intervento della banca su Mps e Carige. Moltrasio ha inoltre affermato che non c’è stato nessun contatto con il Tesoro.

 

Oggi l’indice Ftse Mib ha così chiuso in calo dell’1,03% a quota 19.437 punti bissando così il calo della vigilia. Il Fmi a Davos ha annunciato il taglio le stime di crescita mondiale al 3,5% nel 2019, ossia il ritmo di crescita più basso degli ultimi tre anni. Revisioni al ribasso soprattutto per l’Eurozona con taglio delle stime sull’Italia a +0,6%, stesso valore indicato venerdì scorso da Bankitalia.