Notizie Notizie Italia L’eurodollaro ritraccia dopo i massimi da sette settimane

L’eurodollaro ritraccia dopo i massimi da sette settimane

Pubblicato 5 Dicembre 2012 Aggiornato 5 Luglio 2019 15:01

Seduta a passo di gambero per la moneta unica. Dopo esser salito ai massimi da sette settimane in quota 1,3136 dollari, l’euro nel corso della seduta ha ritracciato i guadagni in scia dei risultati dell’asta indetta dal Tesoro spagnolo e delle indicazioni arrivate dai dati macro. In questo momento per acquistare un euro sono necessari 1,3085 dollari, lo 0,1% in meno rispetto al dato precedente. “Il calo è fisiologico fintantoché si rimane sopra 1,3025”, ha rilevato Vincenzo Longo, Market Strategist di IG.

Questa mattina il Tesoro spagnolo ha collocato titoli a 3, 7 e 10 anni per 4,25 miliardi di euro, al di sotto del target massimo fissato a 4,5 miliardi. Si tratta di risorse destinate al 2013, visto che il fabbisogno 2012 è già stato coperto. In particolare evidenza il rendimento del decennale, passato dal 5,458% registrato a ottobre al 5,29%.

Il ritracciamento della moneta unica è inoltre riconducibile alle indicazioni arrivate dai dati macro. A ottobre le vendite al dettaglio nell’Eurozona sono scese dell’1,2% mensile (consenso -0,1%) mentre l’indice Pmi in versione composita ha registrato la decima contrazione consecutiva. Per quanto riguarda i dati statunitensi, a novembre la società privata Adp stima una crescita delle buste paga del settore privato di 118 mila unità, contro le +125 mila del consenso. Meglio del previsto invece gli ordini industriali, saliti il mese scorso dello 0,8% m/m e il dato relativo la produttività, che nel Q3 ha messo a segno un +2,9% t/t.

Tra le altre valute, seduta interlocutoria per il cable, il cambio sterlina/dollaro, in sostanziale parità a 1,6104 dollari. Oggi l’Office for Budget Responsibility (OBR) ha rivisto al ribasso le stime di crescita dell’economia britannica. Il 2012 dovrebbe concludersi con un calo marginale dello 0,1 per cento rispetto al +0,8% stimato lo scorso marzo. Il prossimo anno invece la crescita dovrebbe fermarsi a +1,2% rispetto al +2% indicato in precedenza, nel 2013 al +2% dal +2,7% indicato a marzo. Per 2015 e 2016 le previsioni sono di una crescita rispettivamente del 2,3% e del 2,8%. Il ministro delle Finanze britannico George Osborne ha detto che l’economia del Regno Unito si sta comunque riprendendo più rapidamente rispetto ai suoi vicini e il prossimo anno registrerà una crescita maggiore rispetto a Francia e Germania.