Notizie Notizie Italia Dominio Agnelli sul Ftse Mib: arriva anche la Juve, addio a sorpresa di Mediaset

Dominio Agnelli sul Ftse Mib: arriva anche la Juve, addio a sorpresa di Mediaset

6 Dicembre 2018 09:27

Rivoluzione all’interno del Ftse Mib con l’arrivo del titolo Juventus e l’uscita di Mediaset. Il maggiore indice di Piazza Affari dal 27 dicembre vedrà l’arrivo anche di Amplifon. Fuori invece Banca Mediolanum e Mediaset. La revisione arriva pochi giorni dopo l’addio di Luxottica dopo l’esito dell’Ops di EssilorLuxottica, sostituita da Diasorin all’interno dell’indice delle top 40 del listino milanese.

 

Il Ftse Italia Index Series Technical Committee ha approvato le modifiche per l’indice Ftse Mib che diverranno effettive dopo la chiusura delle negoziazioni di venerdì 21 dicembre 2018, ossia da giovedì 27 dicembre. Ftse Russell indica anche la “lista delle riserve” che annovererà Hera, Mediaset, Banca Mediolanum e Cerved Group.

 

Mediaset fuori nonostante capitalizzi più del doppio della Juve

Per il gruppo media che fa capo a Silvio Berlusconi un duro colpo poichè l’inclusione nel Ftse Mib garantisce una maggiore visibilità come testimoniato dal balzo del 9% di ieri del titolo Juve sulla scia dei rumor di un inserimento nell’indice. Inoltre alcuni fondi che investono sull’Italia non lo fanno sui singoli titoli ma sul paniere intero. A uscire è anche Banca Mediolanum, controllata della famiglia Doris e che annovera tra i soci anche Fininvest, la holding della famiglia Berlusconi.

Da notare come Mediaset capitalizzi al momento circa 3 miliardi di euro, più del doppio ad esempio della Juventus che ieri segnava una capitalizzazione di 1,2 mld di euro.

Tra i criteri generali utilizzati da Ftse Russell per selezionare le azioni da inserire nel Ftse Mib non c’è solo quello della capitalizzazione di mercato (ponderata sulla base del flottante) ma anche livello minimo dei diritti di voto, liquidità e azioni in circolazione.

 

Con l’arrivo della Juventus salgono a 5 i titoli della galassia Agnelli presenti sul Ftse Mib andando ad aggiungersi a Fca, Ferrari, CNH e alla holding Exor.

 

Juventus tra le grandi dopo +400% in 2 anni

La notizia dell’ingresso nel Ftse Mib galvanizza il titolo Juventus che sale del 3,58% a 1,24 euro. A sostenere le quotazioni del titolo del club campione d’Italia ieri ha contribuito anche il report di Banca IMI che ha migliorato la raccomandazione da hold a buy e incrementato il target price da 0,70 a 1,40 euro. Ulteriore sponda sono le indiscrezioni circa il possibile inserimento del titolo tra le quattro riserve in lista per un futuro ingresso nel Ftse Mib.

Da inizio anno il titolo Juventus segna un +60% sulla scia anche dell’effetto Cristiano Ronaldo (titolo si era spinto in estate fino a 1,81 euro con capitalizzazione oltre 1,5 mld). Ma l’scesa era partita già prima di CR7 con il titolo che 2 anni fa valeva solo 0,3 euro, quindi da dicembre 2016 a oggi il balzo in avanti è stato del 400%.

 

Gli analisti di IMI prevedono un netto incremento dei ricavi della società grazie a Cristiano Ronaldo, ipotizzando che la Juventus potrebbe raggiungere il livello dei cinque maggiori club europei. “Ci aspettiamo che il management sarà fortemente impegnato a sfruttare al meglio il potenziale commerciale di Cristiano Ronaldo, e quindi prevediamo che i ricavi passeranno da circa 550 milioni di euro nell’esercizio 2018-19 a 624 milioni di euro nell’esercizio 2021-22, con un CAGR 2018-22 del 5,4%” argomenta la banca d’affari italiana. Ma Banca IMI avverte gli investitori: la fama di Cristiano Ronaldo su Instagram potrebbe non essere eterna. “Se l’attuale popolarità del calciatore sui social media comincia a svanire, questo potrebbe indebolire il potenziale commerciale su cui la Juventus sta ora sfruttando”, spiegano gli analisti.

“Il peso di Cristiano Ronaldo è stimato in 60 milioni annui e dovrebbero tradursi in un rosso di bilancio per l’esercizio in corso (-68,1 milioni) così come per i prossimi due esercizi (-62,4 milioni la perdita attesa per il 2019-2020 e -26,3 milioni il rosso previsto per il 2020-2021)”.