News Notizie Italia Corsa a Intra: la Popolare di Vicenza mette a punto l’offerta

Corsa a Intra: la Popolare di Vicenza mette a punto l’offerta

Pubblicato 31 Agosto 2006 Aggiornato 19 Luglio 2022 13:12
Passaggio sotto lo striscione dell'ultimo chilometro per gli istituti che partecipano alla gara per l'acquisizione della Popolare di Intra. L'arrivo è previsto in Piazzetta Cuccia, sede della Mediobanca advisor dei piemontesi, per il 15 settembre, quando scadrà il periodo per la presentazione delle offerte vincolanti. Ma la volata iniziare il 5 e il 6 settembre, quando i vertici di Intra incontreranno le banche della short list (Pop. Vicenza, Veneto Banca, Credito Valtellinese, Pop. Verona) per gli ultimi colloqui prima della presentazione delle offerte. Tra gli istituti in lizza la Popolare di Vicenza, una delle più accreditate, avrebbe già messo a punto una nuova offerta, secondo quanto risulta a Finanza.com. Lo schema studiato supererebbe lo scoglio della questione Fin.part, che ha pesato anche sull'ultima semestrale chiusa con perdite consolidate per 84,6 milioni di euro. Vicenza ha sempre dichiarato infatti che lo scoglio Fin.part rappresentava un problema per la finalizzazione della proposta, e per questo è stato studiato uno schema che, se messo a punto, lo dovrebbe aggirare. La prima ipotesi studiata prevedeva uno scenario più favorevole per la vicenda Fin.part, ed era incentrata su un'opa. Ma l'aggravarsi della situazione, con l'intervento della procura di Milano, ha fatto cambiare idea ai vicentini (vedi anche rumor 6 giugno 2006). Che avrebbero deciso di puntare, secondo quanto raccolto da questa testata, alla creazione di una cosiddetta "bad bank" nella quale resterebbero tutti i rapporti, economici e giuridici con Fin.part, scorporando i crediti in bonis che andrebbero a finire in un nuovo istituto del quale inizialmente Vicenza acquisterebbe il 60-70% con un patto per salire al 100%. La nuova banca non sarebbe quotata, mentre la vecchia Intra, diventata bad bank, deterrebbe la partecipazione di minoranza del nuovo istituto e, grazie a questa, potrebbe rimanere in Borsa. L'unico punto che non sarebbe stato ancora risolto è relativo alla possibilità che i soci di Intra, il cui oggetto sociale sarebbe di fatto cambiato dopo la trasformazione in bad bank (seppure con una corposa partecipazione dell'istituto in bonis) possano chiedere in massa il diritto di recesso o porre in essere altre azioni a tutela dei loro interessi e rivalersi sul nuovo istituto. Ma gli avvocati che seguono Vicenza sarebbero al lavoro per capire se questo scoglio è superabile. Nulla è trapelato invece sul prezzo oggetto dell'operazione, che verrà probabilmente deciso dopo l'incontro della settimana prossima.