Notizie Dati Macroeconomici Bce: sale il pressing per un intervento dopo l’inflazione ai minimi dal 2009

Bce: sale il pressing per un intervento dopo l’inflazione ai minimi dal 2009

31 Marzo 2014 11:12
Aumenta il pressing sulla Banca centrale europea (Bce) per nuove mosse espansive dopo il dato sull’inflazione europea che continua a rallentare. A marzo, secondo la stima preliminare diffusa oggi dall’Eurostat, l’inflazione risulta dello 0,5% annuo rispetto allo 0,7% del mese precedente. Il consensus era per un +0,6%. Oltre a essere lievemente sotto le attese, si tratta anche del livello più basso dal novembre 2009. Giovedì si riunirà la Bce e aumentano le probabilità di un’azione volta a contrastare le pressioni deflattive. La possibilità di una mossa da parte della Bce trova appoggio anche nelle dichiarazioni di alcuni esponenti europei
Settimana scorsa Jens Weidmann, governatore della Bundesbank e membro del board della banca centrale europea, ha dichiarando che tassi di interesse negativi potrebbero essere utili per ridurre la forza dell’euro e che tra le opzioni potrebbe anche essere preso in considerazione un piano di allentamento quantitativo, il cosiddetto quantitative easing all’europea. Una posizione inaspettata dalla Germania, da sempre contraria a un ulteriore allentamento monetario. 
Il parere degli analisti
“A conti fatti – sostiene Martin van Vliet, analista di Ing – la nostra idea rimane ancora quella di una conferma dei tassi di interesse da parte della Bce”. L’esperto spiega che, vista l’enfasi con cui Draghi ha evidenziato nella scorsa riunione le aspettative di inflazione, che tornerà vicino al target a fine 2016, sarebbe una sorpresa se la Bce agisse in scia a un singolo dato di inflazione. Tuttavia, non sono escluse ulteriori mosse. “Per evitare un nuovo rafforzamento dell’euro – prosegue van Vliet –  Draghi potrebbe essere costretto a scegliere tra una forward guidance più dettagliata o annunciare nuove misure di liquidità”.
Anche gli analisti di BofA Merrill Lynch non si aspettano novità dalla riunione di giovedì. “Sebbene sosteniamo che la Bce debba muoversi per prevenire i rischi di deflazione, non ci aspettiamo una mossa nella prossima riunione”, hanno ribadito oggi. Secondo la banca d’affari statunitense, la Bce interverrà per rispettare il suo mandato di stabilità dei prezzi e un’azione ora sarebbe troppo prematura. BofA Merril Lynch sostiene infatti che la banca centrale europea “mancherà l’obiettivo della stabilità dei prezzi per un po’ prima di agire”.