Notizie Notizie Mondo Bce, Draghi difende mix tassi negativi e QE. Nessun danno a redditività banche

Bce, Draghi difende mix tassi negativi e QE. Nessun danno a redditività banche

17 Novembre 2017 12:11

Il margine di interesse netto (delle banche) è rimasto quasi stabile nel corso degli ultimi due anni”. Parola di Mario Draghi che, in un discorso proferito a Francoforte, ha difeso per l’ennesima volta l’era di tassi negativi e di stimoli straordinari attraverso il QE lanciato dalla Bce.

Draghi ha continuato, affermando che, “se i bassi tassi dovessero avere un qualsiasi impatto negativo sui margini, in futuro, queste conseguenze comunque verrebbero largamente compensate dagli effetti positivi degli stimoli monetari sui principali componenti della redditività, come sulla qualità dei prestiti e, dunque, sugli accantonamenti per le perdite sui prestiti”.

Draghi ha rimandato così al mittente le critiche sugli stimoli monetari varati a sostegno dell’economia dell’area euro, lanciati più volte soprattutto dai politici ma anche dai dirigenti delle banche, soprattutto tedeschi.

Il numero uno della Bce ha lanciato anche un monito ai paesi che fanno ancora i conti con livelli elevati di debito e deficit:

“Non ci si aspetti che sia la crescita a ridurre gradualmente i debiti”.

“Con la ripresa che prosegue, questo è il momento giusto per l’area euro per far fronte a ulteriori sfide per assicurare la stabilità. Ciò significa mettere attivamente in ordine i conti e costruire margini di manovra per il futuro. Significa avviare riforme strutturali che permettano alle nostre economie di convergere e crescere a ritmi superiori nel lungo periodo. E significa far fronte a quei gap che rimangono nell’architettura istituzionale della nostra Unione monetaria”.

Certificata la ripresa dell’Eurozona, con “il Pil salito per 18 trimestri consecutivi“.

Il miglioramento dei fondamentali economici è stato definito “solido” e Draghi si è anche detto fiducioso sulla prosecuzione del trend di crescita. La ripresa dell’occupazione è stata definita una incredibile storia di successo, se si considera che a salire è stato anche il tasso di partecipazione alla forza lavoro. La disoccupazione, ha ricordato Draghi, è scesa inoltre al minimo dal gennaio del 2009.

Tuttavia, se la ripresa dell’economia è avvenuta, non si è ancora concretizzato l’obiettivo dell’inflazione.

“Non siamo ancora al punto in cui la ripresa dell’inflazione possa sostenersi da sola, senza la nostra politica accomodante, ha ammesso il numero uno della Banca centrale europea.

Ciò significa che, affinché “le pressioni sottostanti dell’inflazione aumentino e sostengano l’inflazione nel medio termine, rimane necessario un ampio grado di stimoli monetari”. Insomma, la Bce dovrà essere paziente nel suo percorso di normalizzazione dei tassi.