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Banche e svalutazioni, gli analisti mettono in dubbio gli utili

10 Marzo 2008 13:49

Le svalutazioni non sono ancora finite. Gli oltre 150 miliardi di dollari di write-off contabilizzati nei bilanci delle banche appaiono infatti sempre più solo un anticipo del conto definitivo. Le aspettative di nuove perdite si sono infittite anche oggi e arrivano sia da rumor di stampa, sia da nuove stime stilate da analisti. Ultimi in ordine di tempo quelli di Morgan Stanley, che hanno ridotto le attese di utile per le banche a maggiore capitalizzazione degli Stati Uniti per complessivi 8,8 miliardi di dollari. Stamattina aveva invece pagato dazio il titolo della svizzera Ubs dopo indiscrezioni di nuove svalutazioni riportate dal quotidiano svizzero Die Sonntag.


“Ci aspettiamo che il deterioramento del credito sarà severo nei prossimi 2-3 trimestri”, spiegano in un report di Morgan Stanley raccolto da Finanza.com. Nel 2008 quindi gli utili sono attesi cadere per alcune delle maggiori banche statunitensi. Tra i gruppi per cui Morgan Stanley ha ridotto le stime ci sono Citigroup, su cui le aspettative di utile sono state ridimensionate del 20%, Bank of America (-21%) e Jp Morgan (-7%). Contestualmente Morgan Stanley ha anche ridotto i prezzi obiettivo dei titoli interessati dal report. Per Bank of America si passa da 36 a 33 dollari, per Citigroup da 22 a 20 dollari e per Jp Morgan da 39 a 37 dollari. Sono state leggermente riviste le stime anche per Wachovia, KeyCorp, Pnc Financial, SunTrust Banks, per Northern Trust Corp, Bank of New York Mellon e per State Street Corp. Gli analisti prevedono ulteriori svalutazioni, solo con riferimento alle collateralized debt obligation (Cdo) per 5 miliardi nel primo trimestre sia per Citi, sia per BofA.

 

Gli analisti di Merrill Lynch hanno invece ridotto le proprie stime di utile per tre banche francesi: Credit Agricole, Bnp Paribas e Natixis. Proprio quest’ultima è la più colpita. Le stime di utile 2008 sono state ridotte del 29%, con il taglio della raccomandazione a sell e l’indicazione di un fair value a 9,9 euro. Meglio è andata a Credit Agricole e Bnp, per le quali è stato confermato il giudizio neutral. Per la prima le attese sugli utili 2008 sono state decurtate del 12%, per la seconda del 5%.

Secondo quanto riportato dal quotidiano tedesco Die Sonntag, anche il colosso svizzero Ubs si starebbe preparando a nuove svalutazioni sul proprio portafoglio crediti per 10 miliardi di franchi svizzeri. Una possibilità che era stata già ventilata e quantificata in due recenti report di Credit Suisse e Jp Morgan. Secondo gli analisti del Credit Suisse, le possibili perdite potrebbero aggirarsi sui 15,5 miliardi di franchi nella peggiore delle ipotesi. Per gli esperti di Jp Morgan il bilancio potrebbe anche essere più pesante e arrivare complessivamente a 18,5 miliardi di franchi svizzeri di svalutazioni nel primo trimestre dell’anno.


E proprio secondo uno studio di Ubs emesso nelle scorse settimane, le svalutazioni a livello globale potrebbero salire di ulteriori 120 miliardi di dollari per le obbligazioni garantite da collaterale (Cdo), di 50 miliardi per i veicoli degli investimenti strutturati, di 18 miliardi per i titoli garantiti da mutui e di 15 miliardi per le operazioni di acquisizione finanziate con debito garantito dagli asset della società rilevata.

 

(notizia aggiornata alle ore 15.10)