Rubriche e analisi Ftse Mib, i titoli più scambiati nell’ultimo mese: l’analisi dei volumi

Ftse Mib, i titoli più scambiati nell’ultimo mese: l’analisi dei volumi

6 Maggio 2024 11:24

Tra le diverse metriche finanziarie adoperate dagli investitori per ricavare informazioni utili a interpretare l’andamento del mercato, una delle più utilizzate fa riferimento all’analisi volumetrica. Analizzare i titoli azionari che in un determinato periodo sono stati protagonisti dei maggiori volumi di scambio permette infatti di individuare le società sotto i riflettori degli operatori per qualche notizia particolare o perché hanno messo a segno un breakout rilevante sui prezzi.

Ma non solo, integrare l’analisi dei volumi permette anche di avere insight preziosi sul sentiment del mercato di riferimento e può contribuire a prendere decisioni più informate, adottando strategie di trading più efficaci.

In questo articolo vengono esaminati i titoli del Ftse Mib maggiormente scambiati nell’ultimo mese di negoziazione.

I volumi come strumento di conferma di un trend

I volumi rappresentano sostanzialmente il numero dei contratti che sono stati scambiati in un certo periodo di tempo su un determinato asset.

Se su un titolo azionario si osservano volumi di scambi particolarmente elevati (e quindi ampiamente al di sopra della sua media storica), questo può suggerire che un gran numero di investitori stanno negoziando quel titolo, indicando un forte interesse e una grande partecipazione del mercato su quel particolare asset finanziario.

Inoltre, i volumi di scambio sono ampiamente utilizzati dagli investitori e dai trader come strumento di conferma.

In tal senso, l’analisi volumetrica può avvalorare o smentire una tendenza dei prezzi: se il prezzo di una società aumenta, accompagnato da un solido incremento dei volumi di contrattazione, ciò conferma la forza del trend e l’importanza del movimento in atto. Al contrario, se durante una fase di aumento delle quotazioni i volumi di scambio rimangono bassi, potrebbe emergere un segnale di debolezza del movimento rialzista.

Altri impieghi dell’analisi volumetrica

I volumi possono essere cruciali per convalidare la rottura di livelli chiave di supporto o resistenza da parte di un titolo. Un breakout rialzista o ribassista di un livello importante accompagnato da un incremento dei volumi di contrattazione può indicare una maggiore validità della rottura stessa, quindi un cambio di tendenza dei prezzi potenzialmente più credibile. Al contrario, una divergenza tra i movimenti di prezzo e i volumi (e quindi breakout accompagnato da un calo dei volumi durante un movimento dei prezzi) potrebbe segnalare una debolezza e quindi la non sostenibilità del trend.

Allo stesso tempo, l’analisi dei volumi di scambio può confermare o smentire l’impatto di una particolare notizia sul prezzo del titolo azionario.

Ma non solo, i volumi possono permettere all’investitore di rafforzare o negare la validità di determinati pattern tecnici o configurazioni grafiche come il testa e spalle o un pattern candlestick.

Per tutti questi motivi, l’analisi dei volumi rappresenta uno degli strumenti più validi e importanti dell’analisi tecnica. Tipicamente, può essere implementata dagli investitori tramite due strumenti tecnici: la rappresentazione dei volumi tramite istogrammi verticali, dove la lunghezza di ogni colonna corrisponde al volume scambiato nello specifico riferimento temporale, oppure il cosiddetto volume profile. Quest’ultimo permette di visualizzare la distribuzione dei volumi rispetto ai prezzi, consentendo al trader di identificare le aree chiave sui prezzi come il Point of Control (POC), ovvero il livello di prezzo a cui è associato il volume più alto durante un determinato periodo.

analisi volumi stellantis

I titoli con i maggiori volumi di scambio

Nell’ultimo mese i titoli più scambiati si confermano Intesa Sanpaolo e UniCredit, che negli ultimi 30 giorni hanno registrato rispettivamente volumi di negoziazione pari a 79,45 milioni e a 7,2 milioni di pezzi passati di mano, che corrispondono a circa 271,5 e a 249,6 milioni di euro scambiati. Seguono Stellantis (247 milioni di euro scambiati nell’ultimo mese), Enel (169 milioni di euro) ed Eni (140 milioni di euro). Si tratta di società protagoniste di Piazza Affari in termini di capitalizzazione e tra le più apprezzate dagli analisti.

Intesa, che ha diffuso i conti venerdì, viaggia sui massimi dal 2008 mentre Unicredit scambia sui livelli del 2011, in attesa dei risultati all’esame del Cda odierno. Entrambe hanno sin qui beneficiato di un 2023 da incorniciare e di una generosa politica di remunerazione degli azionisti. Stellantis è invece scesa dai massimi storici dopo i dati deboli del primo trimestre.

Per quanto riguarda i titoli di Piazza Affari che nell’ultimo mese di negoziazione hanno registrato la maggiore volatilità e quindi la maggiore fluttuazione dei prezzi troviamo proprio Stellantis con una volatilità di circa il 49%, seguita da Mps (45,4%), Banco Bpm (42,6%) e Leonardo (42,2%).

Titolo Settore Variazione prezzo ultimi 12 mesi Volume medio ultimi 30 giorni (mln €) Controvalore scambiato (mln €) Volatilità ultimi 30 giorni
Intesa Sanpaolo Banche 45,3% 79,45 271,53 25,4%
UniCredit Banche 81,5% 7,20 249,56 30,9%
Stellantis Automotive 37,2% 10,58 247,16 49,0%
Enel Utility 2,1% 28,23 169,18 19,4%
Eni Oil&Gas 8,9% 9,18 140,13 19,0%
STMicroelectronics Tecnologia -3,7% 2,65 101,35 32,5%
Banco BPM Banche 66,0% 15,97 98,84 42,6%
Banca MPS Banche 123,3% 21,92 93,66 45,4%
Ferrari Automotive 47,8% 0,23 91,41 21,8%
Leonardo Industriali 108,1% 3,75 82,45 42,2%
Saipem Oil&Gas 65,0% 35,28 79,46 32,4%
Generali Assicurazioni Assicurazioni 23,0% 2,81 64,12 13,4%
BPER Banca Banche 84,5% 11,93 54,30 31,1%
Tenaris Oil&Gas 27,6% 2,58 44,69 31,9%
Prysmian Industriali 37,9% 0,87 43,55 31,1%
Telecom Italia Tlc e Media -15,5% 182,70 41,29 20,5%
Moncler Moda e Lusso -3,8% 0,59 38,43 18,6%
FinecoBank Banche 6,3% 2,19 31,01 20,8%
Snam Utility -14,4% 6,86 29,35 16,0%
Mediobanca Banche 35,7% 2,16 29,29 14,2%
A2A Utility 16,8% 16,26 28,50 26,1%
Terna Utility -6,2% 3,66 27,33 17,7%
Campari Food&Beverage -23,3% 2,75 25,50 16,2%
Iveco Group Automotive 45,4% 1,99 24,65 38,3%
Nexi Industriali -24,1% 4,38 24,15 23,5%
Poste italiane Assicurazioni 27,3% 1,94 22,75 16,0%
Amplifon Health Care -13,3% 0,62 19,37 27,9%
Diasorin Health Care -11,7% 0,18 16,59 32,3%
Bca Pop Sondrio Banche 89,4% 1,93 14,08 37,6%
Unipol Gruppo Assicurazioni 64,7% 1,70 13,92 18,0%
Brunello Cucinelli Moda e Lusso 12,6% 0,13 13,11 27,1%
ERG Utility -4,4% 0,53 12,87 21,6%
Italgas Utility -10,1% 2,46 12,63 17,3%
Recordati Health Care 19,0% 0,24 11,91 29,8%
Banca Mediolanum Servizi Finanziari 26,0% 1,04 10,50 24,7%
Azimut Servizi Finanziari 24,0% 0,42 10,15 16,5%
Inwit Tlc e Media -19,2% 1,01 10,05 13,3%
Interpump Group Industriali -19,5% 0,23 9,77 29,8%
Hera Utility 21,8% 2,84 9,28 16,5%
Pirelli&C Automotive 23,8% 1,54 9,10 15,9%

Fonte: Bloomberg, elaborazione Ufficio Studi FOL, dati al 6 maggio 2024