Rubriche e analisi Commodity della settimana: cacao, mercato sotto pressione. Il prezzo del future al crocevia

Commodity della settimana: cacao, mercato sotto pressione. Il prezzo del future al crocevia

13 Marzo 2025 09:23

Torna sotto la lente degli addetti ai lavori il cacao, il quale si prende la scena in questa settimana di contrattazioni. La commodity che ha overperformato nel corso del 2024 non ha al momento avuto modo di replicarsi nei primi mesi del 2025, durante il quale il future quotato all’ICEUS ha perso oltre il -28%. Tuttavia, nonostante la forte correzione, la condizione di domanda e offerta potrebbe risentire di importanti variazioni a seguito del fenomeno “galamsey”, ovvero l’estrazione illegale dell’oro in Ghana, incrementando la pressione sui prezzi dei futures. A seguire l’analisi al grafico del cacao per comprendere la condizione di mercato attuale.

Mercato del cacao tra galamsey e condizioni climatiche avverse

Future del cacao al centro di una tempesta perfetta con la pressione sui prezzi che potrebbe essere in procinto di accrescere nel breve e medio termine. A tenere banco sono diversi driver, tra i quali il fenomeno del cosiddetto “galamsey” e le condizioni climatiche avverse che hanno colpito i raccolti dei principali produttori mondiali durante il 2024.

Ghana, che assieme alla Costa d’Avorio rappresenta oltre il 50% dell’offerta globale di cacao, sta attraversando un periodo di forte tensione per tenere il passo nella produzione di questa materia prima. I raccolti hanno infatti prima subito una forte diminuzione della resa a causa del susseguirsi di piogge eccessive, venti Harmattan, secchi e polverosi, ed il diffondersi di malattie nelle piantagioni, mentre attualmente stanno subendo il galamsey, termine usato per indicare la pratica di estrazione illegale dell’oro. Come riportato in un recente approfondimento del Financial Times, molti coltivatori stanno abbandonando le piantagioni di cacao per vendere i loro terreni ai minatori, attratti dai profitti più elevati offerti dal mercato dell’oro, devastando intere aree agricole, avvelenando risorse idriche e riducendo la capacità produttiva del paese. Tale contesto è inoltre aggravato dalle condizioni politiche indotte dal Cocoa Board (Cocobod): questo stabilisce i prezzi sulla base della stagione precedente, impedendo ai coltivatori di beneficiare dei recenti aumenti di prezzo sul mercato globale trovando così maggior convenienza nella conversione verso la pratica del galamsey.

Nel mentre, in Costa d’Avorio, un rallentamento nelle esportazioni ha contribuito a mantenere il mercato sotto pressione. Il crollo del prezzo del future, che ha caratterizzato l’andamento della commodity sul finire del 2024 fino ai giorni nostri, ha avuto origine anche dalla condizione di una domanda più debole. Per contro, al fine di mantenere equilibrio sui mercati, è diminuita di conseguenza l’offerta da parte dei principali Paesi produttori.

L’elevata volatilità e l’incertezza che scaturiscono dal contesto descritto hanno un forte impatto anche sull’economia reale, in particolare colpendo i produttori di cioccolato, costretti a rivedere le loro strategie per compensare l’aumento dei costi. Alcuni brand stanno riducendo le dimensioni delle barrette di cioccolato o riformulando le ricette con una minore percentuale di cacao per contenere l’impatto sui margini di profitto. Secondo gli analisti, il rischio principale è che i consumatori inizino a ridurre l’acquisto di prodotti a base di cacao, portando a una riduzione della domanda nel medio-lungo termine e contribuendo a mantenere elevata la pressione sui prezzi nel breve.

Punto tecnico sul grafico del future del cacao

Future del cacao quotato all’ICEUS che, al momento, non sembra godere della stessa forza che ha caratterizzato l’impulso rialzista che ha caratterizzato il 2024 e che ha visto un incremento di oltre il +180%. In questi primi mesi del 2025, infatti, la commodity registra una correzione di oltre il -28%, toccando livelli di minimo relativo a quattro mesi.

Nonostante questa fase ribassista di breve periodo, il grafico presenta alcuni segnali che potrebbero suggerire una potenziale ripresa del prezzo. In primo luogo, si noti come una volta rotto al ribasso l’importante supporto statico (in giallo) in area $ 8.800/tonnellata, la movimentazione intraday ha generato una candela “shooting star” ed un paio di “doji“, ad evidenziare un’elevata incertezza della price action. Inoltre, queste configurazioni sono avvenute nei pressi della trendline (in blu) di medio periodo che ha svolto il ruolo di supporto fondamentale per contenere la discesa. La rapida successione di questi segnali potrebbe pertanto suggerire un potenziale rimbalzo su questi livelli, fomentato da un contesto commerciale altamente aleatorio che potrebbe a sua volta innescare nuove spinte speculative.

Segnali altrettanto rialzisti giungono anche sul fronte del grafico dell’RSI a 14 periodi, sul quale si evidenzia una leggera divergenza (in rosso) rispetto alla serie storica. Quest’ultima acquista particolare significatività grazie ad uno sviluppo contestuale alle candele segnaletiche sopra descritte. Inoltre, si presenta la rottura rialzista della resistenza dinamica (in verde) che potrebbe preannunciare un ritorno dei compratori, o, perlomeno, una pausa da parte degli operatori short.

Lo scenario delineato apre spiragli alternativi per sviluppi di una price action in entrambe le direzioni, sebbene a livello grafico le probabilità propendono a favore di una crescita di breve termine. Alla luce di questo, si suggerisce di monitorare il comportamento del prezzo in concomitanza delle principali aree chiave ed agire di conseguenza.