Commodity della settimana: Brent in equilibrio precario. Ecco quali saranno i driver nel 2025

Continua la fase di compressione per il future del Brent, il quale si merita tuttavia il centro dell’attenzione per l’analisi della commodity della settimana per una serie di fattori e scenari da monitorare. Con un 2024 caratterizzato da una volatilità significativa, il prezzo del future del greggio si trova ora in un momento cruciale, influenzato da dinamiche geopolitiche complesse e dalle recenti decisioni dell’Opec+. Il contesto si arricchisce ulteriormente con il ritorno di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, che potrebbe ridisegnare gli equilibri energetici mondiali. Quali sono i fattori che guidano il mercato e cosa suggerisce il quadro tecnico del grafico?
Geopolitica, Opec+ e domanda cinese: i driver chiave del Brent
Un contesto per il mercato del Brent che rimane altamente incerto per una serie di fattori che si confermano ancora nel pieno dello sviluppo. Le tensioni in Medio Oriente, in particolare il conflitto tra che vede coinvolta Israele, continuano a rappresentare un rischio significativo per le rotte di approvvigionamento globale. Un’eventuale escalation potrebbe compromettere il passaggio delle petroliere attraverso lo Stretto di Hormuz, da cui transita circa il 20% dell’offerta mondiale. Parallelamente, le relazioni tese tra Stati Uniti e Iran mantengono alta l’attenzione sul rischio di nuove sanzioni, che limiterebbero ulteriormente le esportazioni iraniane.
Ad una condizione incerta per il commercio, si aggiunge l’intenzione dell’Opec+ di prorogare i tagli alla produzione fino ad aprile 2025, mantenendo l’offerta limitata per sostenere i prezzi. Questa decisione arriva in un contesto in cui la domanda comincia a riprendere forza, soprattutto in Cina, grazie ad importazioni di petrolio molto elevate durante il mese di novembre sostenute in parte dalle maggiori licenze import concesse alle raffinerie. Contesto quindi che accresce la pressione sui prezzi con le dinamiche di domanda ed offerta che subiscono una crescente tensione al rialzo.
D’altro canto sarà da tenere sotto osservazione il ritorno di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti e le decisioni in ottica di politica energetica che verranno perseguite. Da un lato, infatti, un’espansione delle trivellazioni negli Usa potrebbe aumentare l’offerta di shale oil, esercitando pressioni al ribasso sui prezzi. Dall’altro, una politica più dura nei confronti dell’Iran rischia di ridurre ulteriormente l’offerta globale, contribuendo a una maggiore volatilità.
Punto tecnico sul grafico del future del Brent
Il Brent verso una chiusura per il 2024 con una performance complessiva negativa, attualmente del -6,4% ytd, riflettendo un anno segnato da elevata volatilità e incertezze geopolitiche. Tuttavia, rispetto ai minimi relativi raggiunti a settembre, il prezzo ha recuperato circa il +5%, dimostrando un parziale miglioramento nelle ultime settimane. Questo contesto di consolidamento riflette l’equilibrio tra le pressioni al ribasso esercitate da una domanda globale incerta e i tentativi dell’Opec+ di sostenere i prezzi attraverso tagli produttivi.
Nonostante il periodo caratterizzato principalmente da una fase laterale, il grafico del Brent ha formato un triangolo simmetrico nell’intervallo da settembre a dicembre, traducendosi in un classico pattern di consolidamento dai risvolti direzionali incerti. La convergenza delle linee di supporto e resistenza indica un equilibrio temporaneo tra acquirenti e venditori, recentemente sfociato in un breakout al rialzo. Nonostante questo tentativo di rottura al rialzo, il prezzo sembra essere destinato ad una continuazione del movimento a carattere orizzontale, in quanto i volumi di negoziazione non hanno sostenuto il breakout. Tuttavia, qualora le correnti in acquisto dovessero risvegliarsi, sarebbe un primo spunto per un target tecnico intorno all’area $ 78,50-80/barile.
In questo scenario diventa fondamentale monitorare il comportamento del future in prossimità delle zone chiave: la principale resistenza statica (in giallo) sorge ora in area $ 74,75/barile, la quale rappresenta un ostacolo critico. Una chiusura sopra questo livello potrebbe confermare la rottura rialzista del triangolo e suggerire un tentativo di sprint verso i livelli target. Viceversa, qualora il triangolo venisse invalidato il primo supporto dinamico (in bianco) diverrebbe la linea inferiore del triangolo, intorno ai $ 71,50/barile, la cui violazione potrebbe accelerare il movimento verso i $ 68,90/barile.
La situazione rimane altrettanto in certa anche dal punto di vista dei segnali inviati dal grafico del RSI a 14 periodi, il quale si trova attualmente in area neutrale. L’oscillatore ha tentato in diverse occasioni un approccio alla resistenza statica (in viola) ma è stato prontamente respinto. Tuttavia, il supporto dinamico (in verde) a tendenza positiva potrebbe suggerire una possibile ripresa del momentum, che sarebbe confermata da una rottura della resistenza statica.
Il Brent rimane una delle commodity più sensibili alle dinamiche geopolitiche e alle decisioni dell’Opec+. Pertanto, il pattern tecnico attuale suggerisce che il mercato si trova in un momento di equilibrio precario, con un potenziale breakout imminente che potrebbe definire la direzionalità futura. Gli investitori dovranno quindi monitorare attentamente i segnali tecnici principali e gli sviluppi geopolitici per cogliere le opportunità offerte dal mercato.