REPORT 9 maggio 2025: analisi e commenti su principali indici, oro ed euro-dollaro

Il 7 maggio 2025, la Federal Reserve ha deciso di mantenere invariato il tasso dei fondi federali nella fascia 4,25%–4,50%, esprimendo preoccupazione per i rischi di stagflazione derivanti dalle politiche tariffarie dell’amministrazione Trump. Nonostante la pressione politica per un allentamento monetario, il presidente Jerome Powell ha sottolineato l’importanza di un approccio attendista, evidenziando l’incertezza economica legata alle tariffe internazionali e la necessità di monitorare attentamente gli sviluppi economici.

La Fed ha segnalato rischi crescenti per l’economia statunitense, tra cui l’aumento dell’inflazione e potenziali perdite occupazionali, attribuibili principalmente alla strategia commerciale dell’amministrazione Trump. Powell ha evidenziato che, se le tariffe annunciate dovessero essere mantenute, potrebbero verificarsi aumenti dei prezzi, rallentamento della crescita economica e perdite di posti di lavoro.

Nonostante le preoccupazioni degli operatori e l’incertezza per lo scenario geopolitico la seduta del 7 maggio si è chiusa con l’ennesimo price pattern rialzista sull’S&P500 che punta con decisione verso la prima resistenza di breve periodo a 5724, superata la quale le probabilità di raggiungere il target a 5836 per il 20 di maggio diventerebbero molto concrete.

Ci attendiamo un proseguimento dell’ascesa almeno fino al 22 maggio, periodo nel quale, il rapporto rischio/rendimento dell’equity, in particolar modo quello europeo, subirà un deterioramento. La prossima settimana saranno rilasciati importanti dati macroeconomici, tra i quali: la produzione industriale cinese, lo Zew tedesco, le vendite al dettaglio statunitensi e l’inflazione italiana.

Analizziamo i grafici settimanali nello specifico:

S&P500

L’S&P500 nel giro di un mese ha recuperato circa il 50% del grande ribasso di inizio aprile e si trova ora a fare i conti con la resistenza posta a 5840 punti, ostacolo impegnativo, che potrebbe generare un ritorno di forza dei venditori. Se i prezzi riuscissero a superare questo livello allora potremmo sperare in un rapido ritorno sui massimi storici.

Probabilmente molti operatori si rimetteranno alla finestra in attesa.

NASDAQ

situazione tecnica simile a quella dell’S&P500. In questo caso la resistenza è a 20540. Il ritorno di forza delle bigtech americane, con l’eccezione di Alphabet ed Apple, dovrebbe aiutare l’assalto a questa importante barriera.

DAX

Anche il Dax da l’assalto ad una resistenza ma di bel altro spessore, si tratta infatti del massimo storico che è stato raggiunto e pare, nelle ore in cui scriviamo, che la rottura possa essere confermata in chiusura settimanale. Una chiusura settimanale sopra 23570 aprirebbe le porte all’aspettativa di una ulteriore forte salita dell’indice tedesco che, in appena un mese, ha recuperato le perdite dovute allo shock dei dazi. Il primo livello di supporto è a 22150.

FTSEMIB

Se il Dax brilla l’Italia è subito in scia e oramai prossima ai suoi massimi annuali. La prossima resistenza è a 39910 punti mentre il primo supporto è a 35500. Fino alla prossima settimana la nostra attesa è per prezzi ancora in salita.

GOLD

Dopo un ritracciamento di appena una settimana l’oro ha subito trovato supporto sui 3200 dollari. Il trend di medio e lungo periodo non è al momento in discussione, ogni storno è una occasione di acquisto. Solo il cedimento di 2970 potrebbe significare una pausa importante nella tendenza al rialzo di medio periodo.

EURUSD

Nel grafico evidenziamo con delle frecce i pattern di inversione rialzisti e ribassisti cui l’EURUSD ha sempre risposto in modo chiaro. Due settimane fa si è formato un pattern di inversione ribassista, identico a quello di giugno 2023, che ha riportato i prezzi a contatto con l’area 1,1235 che era stata resistenza ed ora è tornata supporto. Il cedimento in chiusura settimanale di questo livello potrebbe portarci a 1,10. Vedremo se con un colpo di reni i rialzisti riusciranno a fare tenere il supporto in chiusura.

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