Notizie Notizie Italia Zavorra petrolio per Eni: profitti giù del 30%, ma la trimestrale batte le attese. Descalzi potenzia il buyback

Zavorra petrolio per Eni: profitti giù del 30%, ma la trimestrale batte le attese. Descalzi potenzia il buyback

25 Ottobre 2024 10:16

Profitti in contrazione per Eni. Il colosso del Cane a sei zampe ha riportato un utile in flessione del 30% nel terzo trimestre. A Piazza Affari il titolo si muove in moderato rialzo (+0,8% a 14,34 euro) con i numeri trimestrali che nel complesso sono andati meglio delle attese. Ieri era arrivata anche la conferma dell’investimento da oltre 2,9 miliardi di Kkr per rilevare il 25% di Elilive e il piano da 2 miliardi per il rilancio di Versalis.

I riscontri del terzo trimestre

Nel terzo trimestre Eni conseguito un utile operativo proforma adjusted di 3,4 mld di euro e un l’utile netto adjusted di 1,3 mld. Riscontri comunque leggermente superiori alle attese di consensus che erano di una maggiore frenata degli utili, in particolare l’utile netto adj era atteso fermarsi a 1,12 miliardi. . Il gruppo guidato da Claudio Descalzi ha dovuto fare i conti principalmente con il contesto di declino del prezzo del greggio (Brent -$7/bbl su base annua). 

“Nel Q3 abbiamo ancora una volta dimostrato la solidità del nostro modello di business grazie a un portafoglio di attività caratterizzate da crescenti vantaggi competitivi, alla rigorosa disciplina adottata nei costi e negli investimenti, e ai continui progressi nell’esecuzione della nostra strategia di crescita e di creazione di valore, conseguendo risultati migliori delle aspettative”, sottolinea l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi. 

Nel trimestre il settore Exploration & Production ha conseguito l’utile operativo proforma adjusted di 3,2 mld sostenuto dalla crescita di nuovi progetti a più elevata redditività, dall’efficace esecuzione e dal controllo dei costi, nonostante l’indebolimento del Brent e l’apprezzamento dell’euro abbiano influenzato sia il confronto con il trimestre dell’anno precedente sia quello sequenziale (-5% e -9%, rispettivamente). Il livello produttivo cresce (+2% vs. 2023), nonostante il calo sequenziale (-3%) che ha risentito delle manutenzioni nel Mare del Nord, degli uragani nel Golfo del Messico, dei disinvestimenti e della minore attività in Libia.

Il settore GGP ha conseguito l’utile operativo proforma adjusted di 0,25 mld, +65% rispetto al trimestre 2023, per effetto dell’ottimizzazione del portafoglio gas e GNL.
Enilive ha conseguito l’utile operativo proforma adjusted di 0,18 mld sostenuto dalla performance del marketing, parzialmente compensata dalla riduzione dei margini dei biocarburanti.
Plenitude ha ottenuto l’utile operativo proforma adjusted di 0,13 mld, in lieve riduzione rispetto al trimestre 2023, per effetto della più accentuata stagionalità del business e della riduzione delle vendite di gas che riflettono il trend della domanda.

Il settore della chimica di Eni gestito da Versalis ha riportato una perdita operativa proforma adjusted (ebit) di 0,193 miliardi di euro, in leggera riduzione (-3%) rispetto alla perdita del terzo trimestre 2023.

Il flusso di cassa adjusted trimestrale di 2,9 mld è stato sostenuto dal contributo dei nuovi progetti, dalla crescita dei business legati alla transizione e dalle azioni di efficienza e di disciplina finanziaria.

Nei nove mesi 2024 il flusso di cassa operativo adjusted prima del capitale circolante è stato pari a 10,7 mld, ampiamente superiore al fabbisogno per gli investimenti organici di 6,1 mld. Il free cash flow organico di 4,6 mld ha finanziato la remunerazione degli azionisti di 3,4 mld e unitamente agli incassi da dismissione di 1,7 mld ha consentito di contenere l’indebitamento finanziario netto a 12 mld, considerando l’acquisizione di Neptune.

Ritoccata la guidance

Lo scenario di debolezza delle quotazioni del petrolio ha indotto Eni a ritoccare le stime per l’intero 2024. Con prezzo del petrolio rivisto al ribasso da 86 a 83 dollari al barile e un dollaro Usa più debole, Eni indica adesso un ebit proforma adjusted a 14 miliardi di euro rispetto ai 15 mld indicati in precedenza. Il free cash flow operativo è indicato a 13,5 miliardi di euro, dagli oltre 14 attesi. Gli investimenti organici sono attesi ad un valore inferiore di 9 mld. Gli investimenti al netto delle dismissioni sono confermati ad un valore inferiore ai 6 mld su base proforma.

Per Enilive e Plenitude confermato l’ebitda proforma adjusted di circa 1 mld per ciascun segmento, nonostante un mercato sfavorevole. La capacità rinnovabile installata è prevista attestarsi a 4 GW a fine anno (+30% rispetto all’anno precedente).

Eni si attende un leverage inferiore al 15-20% per fine anno (range guidance 15%-25% lungo l’arco di piano) grazie alle operazioni di M&A.

Buyback potenziato del 25%

Eni ha accelerato il buyback nel terzo trimestre incrementando il piano di buyback 2024 a 2 mld rispetto agli 1,6 mld annunciati nel secondo trimestre grazie alla prospettiva di un rapporto di leva di bilancio significativamente inferiore.

“Siamo impegnati nell’offrire ai nostri azionisti remunerazioni competitive e, sulla base dei risultati conseguiti, dei progressi strategici realizzati e considerando la previsione di significativa riduzione del rapporto di leva, annunciamo un ulteriore incremento del piano 2024 di riacquisto a 2 miliardi”, rimarca Descalzi.

Prossimo dividendo trimestrale il 18/11

A seguito dell’approvazione dell’ultima assemblea dei soci di un dividendo di 1 euro per azione per l’esercizio 2024, che rappresenta un aumento del 6% rispetto al 2023, la seconda rata trimestrale del 2024 di 0,25 euro per azione sarà pagata il 20 novembre 2024 con data di stacco cedola il 18 novembre 2024.

I commenti di Equita e Akros

Niente sorprese particolari, quindi. “I risultati sono stati leggermente migliori del previsto – è il commento di Banca Akros – e la revisione al ribasso dei target è coerente con il peggiore scenario delle materie prime. Il buyback è stato notevolmente migliorato”.

“Riteniamo che il set di risultati abbia risvolti lievemente positivi per le stime. Inoltre, l’incremento del buyback superiore alle nostre aspettative dovrebbe supportare il titolo”, è il primo commento a caldo degli analisti di Equita.

Nuovo piano per Versalis

Ieri Eni ha inoltre pubblicato alcuni dettagli del nuovo piano su Versalis che prevedono un investimento da 2 miliardi per la ristrutturazione, in linea con quanto era emerso nei giorni scorsi, puntando a ridurre l’esposizione alla chimica tradizionale a favore di prodotti a maggior valore aggiunto, circolari, e della filiera biochimica.