Notizie Notizie Mondo Xm e Sirius si fondono, nasce il gigante della radio satellitare

Xm e Sirius si fondono, nasce il gigante della radio satellitare

20 Febbraio 2007 10:47

La radio satellitare stenta a sfondare persino negli Stati Uniti e così i due principali operatori del settore Xm Satellite Radio e Sirius decidono di allearsi. Un’operazione non di poco conto anche dal punto di vista finanziario. Il nuovo gruppo, in cui le due società avranno lo stesso numero di azioni, avrà infatti un valore di mercato di 13 miliardi di dollari, con un indebitamento netto complessivo di 1,6 miliardi.  Il matrimonio, da cui le due società prevedono sinergie di costo complessive tra i 3 e i 7 miliardi, porterà il totale degli utenti serviti a 14 milioni. Non è stato ancora ufficializzata la nuova denominazione che il gruppo assumerà.


Xm e Sirius sono stati i due primi operatori a offrire il servizio radio satellitare, offrendo servizi a pagamento per ascoltare centinaia di canali tematici in tutte le aree del mondo, senza però raggiungere i traguardi sperati, primo tra tutti far inserire i propri dispositivi nelle versioni di serie delle auto prodotte dalle case automobilisticeh statunitensi. Nel tentativo di aumentare la propria popolarità Sirius nel 2004 ha messo sotto contratto per 500 milioni di dollari l’irriverente disk jockey Howard Stern, una delle voci più note dell’etere americano.


Secondo l’accordo gli azionisti Xm riceveranno 4,6 azioni Sirius per ogni azione posseduta. L’attuale ceo di Sirius, Mel Karmazin, diventerà l’amministratore delegato del nuovo gruppo, mentre il presidente di Xm, Gary Pasons, ne sarà il presidente. Le due società continueranno a trasmettere indipendentemente fino al perfezionamento della fusione che dovrà comunque superare l’esame della Federal Communications Commission e della divisione antitrust del Dipartimento di Giustizia. Solo lo scorso mese il presidente dell’Fcc, Kevin Martin, aveva dichiarato che le regole dell’agenzia avrebbero impedito un’operazione come quella annunciata, ad alto rischio di creare un monopolio. Dubbio è infatti l’effetto sulle tariffe applicate, finora oscillanti intorno ai 12,95 dollari al mese.


Il mercato non ha potuto finora esprimersi sul merger. Wall Street era infatti chiusa ieri per la festività del Presidents Day. Le azioni della controllata canadese di Xm, Canadian Satellite Radio Holdings, hanno però chiuso con un rialzo di circa il 27%. La valutazione implicita nello scambio azionario prevede infatti un premio di circa il 22% per gli azionisti Xm rispetto alla chiusura di venerdì, quando il titolo aveva terminato a 13,98 dollari.