Notizie Notizie Mondo Washington Post cambia proprietà, è stato venduto al fondatore di Amazon

Washington Post cambia proprietà, è stato venduto al fondatore di Amazon

6 Agosto 2013 07:19
Il Washington Post, il prestigioso quotidiano americano che aveva rivelato negli anni ’70 lo scandalo Watergate portando alle dimissioni del presidente Richard Nixon, ha cambiato proprietà. In un lungo articolo, che apre l’edizione online del Washington Post, si apprende la notizia. La società ha raggiunto un accordo con Jeffrey Bezos, il fondatore di Amazon.com, che acquisterà il giornale, mettendo fine alla proprietà della famiglia Graham che ha guidato il gruppo per quattro generazioni. 
Bezos sborserà 250 milioni di dollari in denaro (circa 190 milioni di euro) per The Post e alcune altre pubblicazioni affiliate. La transazione dovrebbe perfezionarsi entro 60 giorni. Il suo colosso Amazon non giocherà nessun ruolo nell’acquisizione; sarà Bezos come singolo investitore a eseguire l’operazione e diventare così l’unico proprietario quando la vendita sarà completata. La società The Wshington Post avrà un nuovo, ma ancora non deciso, nome e continuerà ad operare ma senza il suo più prestigioso giornale. 
L’operazione rappresenta una svolta storica per il quotidiano americano ma anche per il mondo dell’editoria in generale, che vede il passaggio di mano ai nuovi protagonisti dell’economia digitale. Il Washington Post ha guadagnato attenzione in tutto il mondo per essere stato autore di alcuni scoop storici, come le storie legate allo scandalo del Watergate negli anni ’70, e più recentemente seguendo il caso dei programmi di spionaggio della National Security Agency, il cosidetto caso Snowden.
“Tutti coloro che erano nella stanza durante l’annuncio sanno quanto Don e Katharine (rispettivamente il presidente di The Post e l’editore, nrd) amino il giornale e quanto sia stato difficile per loro” ha detto David Ignatius, un veterano editorialista del Washington Post. Ma negli ultimi dieci anni, The Post non è riuscito a sfuggire alla crisi finanziaria che ha travolto giornali e altre società media. L’ascesa di Internet e il cambiamento epocale dalla stampa alla tecnologia digitale hanno creato una massiccia concorrenza, che come in questo caso è stata impossibile vincere per le società di notizie tradizionali.