Warning HSBC mette KO le banche di Piazza Affari, deboli numeri anche da SocGen
Incipit di ottava con il segno meno per i titoli del settore bancario. Lo Stoxx 600 Banks arretra di oltre l’1% dopo che HSBC ha riportato utili semestrali più che dimezzati e ha avvertito che le sue spese per crediti inesigibili potrebbero superare le stime precedenti a $ 13 miliardi. Il colosso britannico Hsbc ha riportato nel primo semestre un utile pre-tasse di 4,32 mld di dollari, in calo del 65% e ben sotto il 5,67 mld del consensus degli analisti. Intanto sono arrivati anche i numeri trimestrali di Societe Generale, il cui titolo cede oltre il 2% a Parigi dopo che la banca ha riportato una perdita di 1,26 miliardi di euro complice una svalutazione del valore delle sue attività di trading.
Mediobanca e Banco BPM guidano cali delle banche
A Piazza Affari soffre Mediobanca a oltre -3 per cento, tra i peggiori di tutto il Ftse Mib. Tra le big arranca anche Intesa Sanpaolo a 1,3% fresca del successo dell’OPS su UBI Banca con adesioni superiori al 90%. Numeri che azioneranno il meccanismo di Sell-Out, ossia l’Opa residuale e quindi il delisting. Domani appuntamento con i conti trimestrali di Intesa. Tra gli altri titoli si segnala il -1,7% di Banco BPM, mentre Unicredit segna una variazione nulla a 7,72 euro. Banche che già settimana scorsa erano state vittime di un pesante sell-off.
I riscontri di HSBC e l’alert sui crediti inesigibili
La crisi Covid ha colpito pesantemente Hsbc con l’utile netto sceso addirittura del 96% nel secondo trimestre a soli a 192 milioni di dollari. La banca teme un’impennata dei crediti inesigibili. I bad loans sono stimati per il 2020 tra gli 8 e 13 miliardi di dollari riflettendo perdite effettive peggiori del previsto nel secondo trimestre e le aspettative di un calo più marcato nel economia. La precedente forchetta era 7-11 mld. I ricavi sono scesi del 9% nella prima metà dell’anno con il calo dei tassi di interesse globali e dei valori di mercato degli asset dell’investment banking e di quelli assicurativi che ha sopravanzato i maggiori ricavi da trading.
“I primi sei mesi del 2020 figurano, a memoria d’uomo, tra i più difficili di sempre”, è stato il commento del ceo Noel Quinn. Il ceo rimarca come i dati della prima metà dell’anno siano stati appesantiti dalla pandemia Covid-19, così come dalla caduta dei tassi di interesse, dall’aumento dei rischi geopolitici e da una maggiore volatilità sui mercati.
Mentre il coefficiente di capitale di base di HSBC, una misura chiave della solidità finanziaria, è salito al 15% alla fine di giugno grazie a favorevoli cambiamenti regolamentari, la banca ha avvertito che il coefficiente probabilmente diminuirà quest’anno.
Il ceo di HSBC ha anche ribadito che la banca continuerà a rivedere la sua politica di dividendi a lungo termine dopo che ha sospeso i pagamenti in risposta a una richiesta di regolamentazione in Gran Bretagna.
Infine, prosegue il piano di ristrutturazione che quest’anno ha visto un taglio del personale di 4mila unità e il calo delle spese per i dipendenti in viaggio e altre voci durante la pandemia. L’obiettivo è ridurre i costi del 3%