Wall Street e il muro dei 20 mila punti di Dow (destinato a cadere)
Mancano oramai solo tre sedute alla fine del 2016 e gli indici americani continuano a viaggiare in prossimità dei propri massimi storici. Proprio ieri nuovi record sono stati toccati dagli indici Nasdaq, sia nella versione “100” che in quella “Composite”.
Non altrettanto dagli altri panieri, S&P500 e Dow Jones Industrial che viaggiano comunque a pochissimi punti dai loro top.
Eppure le performance degli indici statunitensi, da inizio anno, sono di tutto rispetto: +11% (in dollari Usa) per l’S&P500, e +14,46% per il Dow.
Soprattutto se raffrontate a quelle europee dove, tanto per cambiare, spicca in negativo il nostro FtseMib capace di segnare (almeno fino ad adesso) un ribasso di oltre 9 punti percentuali e mezzo come dimostra la tabella sottostante.
Il Dow, dicevamo, sta diventando negli States, ma non solo, un vero e proprio tormentone con l’indice che non è stato capace di raggiungere la soglia tecnica, ma soprattutto psicologica, dei 20 mila punti.
I volumi contenuti delle ultime giornate e alcuni importanti dati macroeconomici che verranno diffusi entro venerdì rendono comunque possibile (alcuni dicono inevitabile) un allungo dell’indice verso quota 20 mila che altrimenti rischia di diventare un vero e proprio “taboo” per gli operatori delle Borse internazionali.
Vedremo se questo “taboo” verrà infranto, magari proprio oggi. Mentre scriviamo, infatti, i derivati preannunciano una partenza leggermente positiva per gli indici a stelle e strisce: il Dow sui mercati elettronici dei broker internazionali viene scambiato in area 19970 punti, ad un soffio dal massimo storico toccato a quota 19987,63 punti nelle ultime giornate.
Indipendentemente da questo rimane comunque evidente come Wall Street sia stata negli ultimi anni una delle migliori Borse internazionali dove riporre i propri investimenti.
Nel grafico sottostante si può vedere come proprio l’indice Dow abbia messo a segno dai minimi della primavera 2009 un rialzo superiore al +200%. Performance che a detta di molti analisti internazionali potrebbe proseguire ulteriormente anche nel corso del 2017.