Notizie Notizie Mondo Wall Street in rialzo? Tutto merito dei titoli tech e del traino dell’AI

Wall Street in rialzo? Tutto merito dei titoli tech e del traino dell’AI

7 Giugno 2023 17:10

Nonostante l’indice S&P 500 da inizio anno mostri un progresso di oltre il 12%, non tutti gli operatori di mercato credono in una prosecuzione di questa tendenza. Anzi, molto spesso in finanza, ma non solo, capita che se tutti hanno la stessa visione su un titolo allora è probabile che si verifichi l’esatto contrario.

Aumentano gli short sullo S&P 500

Da questo punto di vista gli ultimi dati del rapporto Commitments of Traders (COT) mostrano che le posizioni short sul principale future di Wall Street, lo S&P 500, sono al 17,4%, il livello più alto dal settembre del 2007.

Ricordiamo che il COT è il report settimanale pubblicato dalla Commodity Futures Trading Commission (CFTC) e illustra le posizioni sul mercato future di diverse tipologie di operatori:

  • Commercial o “Hedgers” che sono i cosiddetti trader “commerciali” e rappresentano la maggior parte delle posizioni.
  • Non Commercial o “Large Trader”, sono solitamente i grandi speculatori, come banche o fondi di investimento.
  • Non Reportable o “Small trader”, ovvero tutti i trader non obbligati a segnalare le proprie posizioni.

Ecco che sapere come sono posizionati i maggiori operatori permette di analizzare accuratamente il sentiment complessivo del mercato, non facendosi così trarre in inganno da falsi movimenti.

Come vediamo dal grafico qui sotto ma mano che lo S&P 500 sale, stanno aumentando a dismisura le posizioni nette short degli operatori sul future dello S&P 500, un segnale di preoccupazione per gli investitori rialzisti.

Andamento delle posizioni short sul future dello S&P 500
In questo grafico si nota meglio il balzo delle posizioni nette corte sul future dell’indice S&P 500

Mercato trainato da pochi titoli

Nelle ultime due settimane abbiamo assistito ad un vero e proprio rally a Wall Street, con l’indice S&P 500 che è balzato di quasi il 3%, così come il Nasdaq, ma non tutti i titoli all’interno di questi indici hanno seguito lo stesso andamento.
Anzi, al contrario se andiamo ad analizzare attentamente le singole performance ci si rende presto conto che il recente rialzo è stato trainato soltanto da una manciata di titoli. Stiamo parlando dei titoli tecnologici che hanno messo a segno performance in alcuni casi a doppia cifra, grazie all’irrefrenabile euforia sull’Intelligenza artificiale.

Ecco che il motore della crescita in questa fase di mercato è dato proprio dal crescente entusiasmo per l’intelligenza artificiale che sta trainando al rialzo tanti titoli di Wall Street e che secondo molti analisti spingerà la crescita futura di molti titoli in tutto il mondo.

In tal senso, si segnalano le performance di Nvidia che da fine maggio ha realizzato un incremento del 28% (+165% da inizio anno) entrando così nella top 6 delle società a maggiore capitalizzazione al mondo.
Ma non solo, ricordiamo anche i rialzi di altri titoli che hanno beneficiato del recente boom dell’IA come quelle di Meta (+122% da inizio anno), AMD (+87% da inizio anno), Google (+43% da inizio anno), Microsoft (+37% da inizio anno) ed Apple (+40% da inizio anno).

L’ampiezza del mercato

Come vediamo dalla mappa qui sotto che mostra i rendimenti da inizio anno per i componenti dello S&P 500, la maggior parte dei titoli dell’indice da inizio anno mostrano ancora una performance negativa, mentre al contrario come dicevamo il comparto che ha realizzato i maggiori incrementi è quello tecnologico.

Mappa delle performance dei titoli dello S&P 500. Come vediamo sono più i titoli al ribasso che quelli al rialzo. Fonte: Finviz

Da questo punto di vista, gli analisti utilizzano “l’ampiezza di mercato” per determinare e misurare la forza o la debolezza di una tendenza nel mercato azionario, ma anche per misurare il sentiment generale del mercato.

Ecco che se all’interno di un’indice di mercato, la maggior parte delle azioni stanno salendo allora si ritiene che la tendenza del mercato sia al fortemente al rialzo. Al contrario, se la maggior parte delle azioni sono in calo, ma l’indice nel suo complesso è sostenuto solo da pochi titoli o settori (come nel caso attuale), allora è possibile che la forza dell’indice in questa fase di mercato sia limitata in quanto c’è poca coralità nel movimento generale.

La capitalizzazione di mercato

So già cosa ti stai per chiedere: com’è possibile che lo S&P 500 da inizio anno si trovi in rialzo di oltre il 12%, la maggior parte dei titoli al suo interno si trovino ancora in territorio negativo? Beh la risposta è semplice, lo S&P 500, così come tutti i principali indici rappresentativi di mercato, è un indice costruito tramite ponderazione in base alla capitalizzazione di mercato dei titoli che ne fanno parte. Questo significa che sostanzialmente più un’azienda è grande (e quindi più è alta la sua capitalizzazione di mercato), allora più influenza con il suo movimento l’andamento dell’indice nel suo complesso. In tal senso, teniamo presente che all’interno dell’indice S&P 500, i primi 10 titoli rappresentano circa il 30% dell’indice.

Per concludere stiamo osservando poca coralità di movimento sull’indice S&P 500 e questo è un segnale di debolezza in quanto significa che il recente rialzo di Wall Street non è così forte come potrebbe sembrare in quanto è spinto solo da una manciata di titoli.

Questo non significa che bisogna prepararsi ad un prossimo crollo dell’indice, ma suggeriscono comunque di prestare una certa attenzione in quanto sia l’ampiezza di mercato che i dati del COT mostrano una certa fragilità nell’attuale mercato rialzista.

Vedremo come si evolverà il mercato ma in ogni caso teniamo presente che allo stato attuale lo S&P 500 non è ancora entrato ufficialmente in un mercato rialzista. In tal senso, l’indice dovrà salire oltre il 20% dal precedente minimo messo a segno ad ottobre e ciò significa che dovrà superare i 4.300 punti.