Wall Street a un passo dai massimi storici: una corsa firmata quasi tutta tech
Non si placa la fase di euforia sui mercati azionari, con i principali listini globali che proseguono il rally avviato dai minimi di ottobre. In questo contesto, occhi puntati su Wall Street, con i tre indici principali (S&P 500, Nasdaq e Dow Jones) che, con i guadagni della seduta di ieri, si sono riportati sui livelli di prezzo più alti dal 2022, mettendo così nel mirino nuovi massimi storici.
Nel frattempo, gli operatori sono in attesa delle riunioni di politica monetaria della Fed (di oggi) e della Bce (domani), entrambe attese a lasciare invariati i tassi di interesse rispettivamente al 5,5% e al 4,5%, il livello più alto dal 2001. Gli ultimi acquisti sono trainati anche dai recenti dati sull’inflazione che mostrano come la crescita dei prezzi si stia comportando più o meno come previsto dagli stessi banchieri centrali, avvicinandosi sempre più al target del 2%.
S&P 500 rompe la resistenza a 4.500 punti
Partiamo con l’analizzare lo S&P 500, l’indice ponderato per la capitalizzazione di mercato che rappresenta l’andamento delle 500 più grandi aziende quotate sulla Borsa degli Stati Uniti. Nelle ultime due sedute, l’indice S&P 500 ha rotto al rialzo un importante livello di resistenza (ora principale supporto statico) a quota 4.600 punti (linea rosso orizzontale).
Proprio questo livello coincide con i precedenti massimi di periodo raggiunti a luglio di quest’anno (27 luglio) e in caso di proseguimento della forza di breve periodo il successivi livelli di resistenza che dovranno essere superati al rialzo e con volumi di contrattazione in aumento si trovano prima a quota 4.655 punti e poi verso i 4.700 punti.
Ecco che se l’indice dovesse superare anche quest’ultimi livelli di resistenza statica, allora il successivo target al rialzo è a 4.800 punti, area di prezzo che corrisponde ai precedenti massimi storici e quindi un eventuale breakout permetterebbe all’indice di mettere a segno nuovi record.
Al momento l’indice americano si trova a 4.643 punti e quindi si trova distante solo il 3,2% circa dai nuovi massimi storici che erano stati segnati in intraday nella seduta del 4 gennaio 2022 a 4.818 punti (livello evidenziato nel grafico sottostante dalla linea orizzontale blu).
Dal punto di vista tecnico, l’indice si trova al di sopra delle principali medie mobili a 50 (linea blu) e 200 periodi (linea arancione), con i principali indicatori di direzione (Parabolic Sar) che sono in posizione long.
Indice trainato dai titoli tecnologici
Se andiamo ad analizzare le performance da inizio anno dei singoli titoli all’interno dell’indice S&P 500, notiamo che le aziende che hanno trainato l’indice nel suo complesso sono tutti titoli tecnologici. Ci riferiamo in particolar modo ai “Magnifici 7″, aziende come Nvidia (+220% Ytd), Apple (+49% Ytd), Meta (+172% Ytd), Google (+47% Ytd), Amazon (+72% Ytd), Microsoft (+54% Ytd) e Tesla (+100% Ytd) che da inizio anno mostrano notevoli rialzi.
Questi titoli sono stati tutti trainati al rialzo dalla mega forza dell’intelligenza artificiale, il cui boom ha offerto slancio a tutti i titoli ad essa collegati.
Nel grafico qui sotto abbiamo proprio il confronto tra l’indice S&P 500 classico e il suo sotto-settore tecnologico che come vediamo ha sovraperformato di molto il listino tradizionale.
Nel dettaglio, il grafico illustra i rendimenti totali da inizio anno in dollari Usa per il settore tecnologico S&P 500 (linea arancione) e l’indice S&P 500 (linea gialla).
A livello settoriale, tutti gli 11 settori dell’indice S&P 500, tranne l’energia, hanno rimbalzato dal minimo del 27 ottobre, e ciò ha contribuito a portare il bilancio del listino da inizio anno ad un ottimo +21%.
Nasdaq 100 a -1,5% dal record storico
Ottime performance anche per il Nasdaq 100, che è riuscito a mettere a segno altre quattro sedute consecutive al rialzo. Proprio con questi ultimi acquisti, l’indice a stelle e strisce ha superato al rialzo la resistenza statica di breve periodo in area psicologica dei 16.000 punti, livello consolidato nell’ultima settimana e al momento si trova sopra a 16.300 punti. Dal punto di vista grafico, il Nasdaq 100 si trova distante solo l’1,6% dai precedenti massimi storici raggiunti a fine dicembre del 2021 a quota 16.630 punti, prima del crollo del 2022.
Da inizio anno, il Nasdaq 100 mostra un progresso di circa il 48%, uno dei best indici al momento in termini di performance del 2023, e vedremo se riuscirà a raggiungere nuovi record storici prima dell’inizio del nuovo anno.
Se al rialzo ormai la successiva e più importante area di resistenza il cui test potrebbe respingere i prezzi al ribasso si trova a 16.500-16.600 punti, al ribasso invece sarà da monitorare la tenuta dell’area supportiva dei 16.000 punti.
Dal punto di vista dell’analisi algoritmica, l’indice Nasdaq 100 si trova distante il 13% dalla medie mobile a 200 giorni (linea arancione) e ampiamente al di sopra anche di quella a 50 periodi (linea blu). I prezzi si mantengono al di sopra della trendline rialzista costruita dai minimi del 2022 (linea tratteggiata blu) e a metà novembre hanno superato al rialzo la resistenza dinamica data dalla trendline ribassista costruita dai massimi di periodo di luglio (linea tratteggiata rossa).
Dow Jones Industrial sopra i 36.500 punti
Tra i principali indici di Wall Street, quello che si trova più vicino ai precedenti massimi storici è l’indice Dow Jones Industrial che grazie al rally di novembre si è riportato ora a -0,5% dai massimi storici segnati a fine 2022 a quota 36.934 punti (linea blu). Ecco che proprio quest’ultimo livello è la principale resistenza che dovrà essere superata al rialzo dall’indice americano, mentre al ribasso l’area supportiva più importante è prima a 36.000 punti e poi 35.600 (linea verde orizzontale).
Come vediamo dal grafico giornaliero qui sopra, un ulteriore elemento di forza che potrebbe favorire un altro allungo del Dow Jones è dato dall’incrocio al rialzo della media mobile a 50 con quella a 200, una situazione denominata Golden Cross.