Visco: manovra necessaria, ora crescita. Pressione fiscale salirà al 45%, Pil giù dello 0,5%
Ignazio Visco a tutto campo sulla manovra da 24 miliardi di euro varata dal governo Monti. Secondo il governatore della Banca d’Italia, intervenuto in un’audizione alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, i nuovi interventi si concentrano per circa due terzi sulle entrate alzando la pressione fiscale intorno al 45%. Visco ha inoltre sottolineato che le nuove misure, nel prossimo biennio, avranno effetti restrittivi di mezzo punto percentuale sul Prodotto interno lordo. Il numero uno di via Nazionale ha però dichiarato che il decreto “salva-Italia” è urgente e necessario, ma ora bisogna intensificare gli sforzi per favorire la crescita economica e una maggiore creazione di posti di lavoro.
Il governatore di Bankitalia ha poi indicato come prioritaria la lotta decisa all’evasione fiscale, auspicando un ulteriore abbassamento della soglia minima di utilizzo del contante (la manovra stabilisce a 1.000 euro il limite per la tracciabilità dei pagamenti). Sommando le due manovre varate dal governo Berlusconi più la nuova manovra Monti, Visco stima una correzione nel 2013 pari a 76 miliardi di euro. Una serie di manovre che, a detta del numero uno di Palazzo Koch, dimostra la determinazione dell’Italia nel perseguire il riequilibrio dei conti per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013, il vero punto di riferimento della politica di bilancio italiana.
Ieri sera, a seguito del deterioramento della congiuntura e degli ulteriori effetti recessivi della nuova manovra, il Governo italiano ha tagliato le stime di crescita per l’economia nazionale. Secondo le nuove previsioni l’economia italiana registrerà nel 2011 un progresso di solo lo 0,6% rispetto al precedente +0,7%, mentre nel 2012 il Pil registrerà una contrazione dello 0,4% (+0,6% la precedente stima). Solo nel 2013 l’economia italiana riprenderà a crescere con un modesto +0,3% (+0,9% la precedente stima). Per il 2014 le nuove previsioni indicano una crescita della congiuntura italiana ad un tasso dell’1% (+1,2% la stima precedente).
Per quanto riguarda le stime sul rapporto deficit/Pil per gli anni 2012-2014, il governo ha indicato un lieve miglioramento confermando però le stime rilasciate lo scorso mese di settembre che indicavano un rapporto deficit/Pil all’1,6% nel 2012, allo 0,1% del 2013 mentre nel 2014 si prevedeva un avanzo dello 0,2%. Il Governo prevede inoltre una crescita della spesa per interessi, che salirà dai 77,324 miliardi di euro del 2011 ai 94,21 miliardi euro nel 2012. L’onere degli interessi passerà così dal 4,9 al 5,8% del Pil.