Via alla Fase 2, i titoli di Piazza Affari più sensibili ad allentamento lockdown: focus su FCA e Ferrari

Via alla Fase 2: ci siamo. Non si tratta di un allentamento totale del lockdown, lo sappiamo bene, ma alcuni settori cruciali per l’economia italiana ripartono oggi, lunedì 4 maggio. Settori cruciali di cui fanno parte aziende cruciali quotate in Borsa. Si comprende di conseguenza il forte nesso Fase 2- Piazza Affari.
Tra l’altro, in concomitanza con l’inizio della Fase 2, per Piazza Affari prende il via un nuovo mese di contrattazioni, e una settimana, in particolare, ricca di bilanci. Martedì aprirà le danze Intesa Sanpaolo, mentre Unicredit darà i conti trimestrali il 7 maggio.
C’è da dire che Piazza Affari ha chiuso il mese di aprile in positivo (+3,75%), ma il bilancio da inizio anno rimane in profondo rosso, in perdita del -25% circa.
Solo tre titoli del Ftse Mib hanno segnato un saldo positivo da inizio anno: Diasorin +34,58%, Nexi +11,67% e Recordati +5,59% (dati alla chiusura del 30 aprile).
Tra i peggiori invece Bper Banca -49,77%, Saipem -46,26%, Mediobanca -46,12%, Unicredit -46,01% e Banco Bpm -45,09%. E ora, molto dipenderà da come si evolverà la Fase 2: i dati relativi alla curva dei contagi ci diranno se l’Italia ha deciso di allentare il lockdown troppo presto o se la decisione di far uscire gran parte dell’economia dallo stato di quarantena in cui è precipitata a causa del coronavirus sia stata giusta.
Sicuramente, “l’andamento dei mercati nelle prossime settimane sarà legato all’evoluzione dell’epidemia a seguito della riapertura delle attività – rimarca Pietro Di Lorenzo, trader e fondatore di SOS Trader – . Molto dipenderà da come si muoverà la curva dei contagi a seguito della riprese di una parziale socialità”.
Il Corriere economia parla di Piazza Affari e di cosa ci si può aspettare per la borsa di Milano in un articolo che esamina la correlazione tra l’azionario italiano e la ripartenza della Fase 2.
“Una «Fase 2» che coincide, tra l’altro, con la riapertura del settore manifatturiero, delle costruzioni e dell’edilizia nel rispetto dei protocolli di sicurezza. Un insieme di attività che vale circa il 20% del Pil e che porta il totale del potenziale «attivo» dell’economia ad oltre il 60%”, si legge nell’inserto del quotidiano.
L’articolo si concentra soprattutto su due titoli, grandi protagonisti dei prossimi giorni: Ferrari e FCA.
Ferrari, “in linea con le indicazioni del governo, riavvierà progressivamente gli stabilimenti di Maranello e Modena, che potranno tornare a produrre a pieno regime da venerdì 8 maggio”. La pianificazione messa a punto dal colosso in vista della Fase 2 è stata promossa dal mercato: “il titolo è tornato in territorio positivo da inizio anno mentre il listino principale perde ancora oltre il 26%”.
Vengono messe in evidenza le parole del ceo Camilleri, che ha “dichiarato che le 5 nuove auto presentate nel corso del 2019 hanno avuto tutte una risposta entusiasta da parte del mercato e che sostengono il portafoglio ordini che resta forte in termini sia assoluti sia relativi”.
Oggi ci sarà la pubblicazione dei conti, insieme all’aggiornamento delle stime per il 2020:
“Nel frattempo una nuova ricerca di Morgan Stanley ha promosso il target price da 163 a 170 dollari, ovvero circa 159 euro, confermando il giudizio Overweight. Molto più cauta Jefferies che ha ridotto la raccomandazione su Ferrari da hold (mantenere, nda) a underperform (farà peggio del mercato, nda), con prezzo obiettivo che scende da 130 a 100 euro. ‘In mercati normali – spiega Jefferies – un re-rating del 50% in due anni dei multipli di valutazione a fronte di un calo del ritorno sul capitale investito lascerebbe poco spazio di rialzo. Con la recessione le azioni hanno quindi un margine di ribasso ancora più significativo’. Jefferies ha abbassato le stime su ricavi, ebit, utile per azione e dividendo per il 2020-2022. Il consenso Bloomberg registra 15 raccomandazioni di acquisto, 8 neutrali e 3 di vendita. Target medio 156 euro“.
Attenzione anche a FCA, in vista dei risultati di bilancio che saranno resi noti nella sessione di domani, martedì 5 maggio. E’ vero che il titolo ha recuperato ben il 54% dai minimi, fa notare Corriere economia, ma il trend rimane decisamente in rosso dall’inizio del 2020, pari a -42%.
“Per ora Banca Akros ha ridotto il prezzo obiettivo su Fca da 17,5 a 10 euro, livello che resta ampiamente al di sopra degli attuali prezzi di Borsa dell’azione, poco sopra 8 euro. La raccomandazione è stata confermata a Buy (comprare, nda). Gli analisti hanno però abbassato le stime su ricavi, ebit e risultato netto 2020: «per cercare di tener conto dell’impatto della pandemia sui risultati del gruppo. La cassa netta industriale, pari a circa 4,9 miliardi di euro a fine 2019, scenderà a circa zero dopo un forte assorbimento dal circolante nella prima metà dell’anno». Gli esperti ritengono infine che la fusione con Psa: «non sia a rischio avendo semplicemente troppo senso dal punto di vista industriale per essere abbandonata». Ma la tempistica del processo potrebbe cambiare”