Verso un piano Marshall energetico, Biden a Bruxelles con idee chiare su come risolvere il nodo gas dell’Europa
Occhi del mondo puntati su Bruxelles. Oggi il presidente americano, Joe Biden, parteciperà a diversi incontri nel corso (consiglio UE, NATO e G7) con focus tutto sulle possibili sanzioni aggiuntive contro la Russia, in particolare sul settore energetico.
Ma cosa proporrà nel concreto Biden? Il tema chiave rimane quello dell’energia. L’idea di Washington è garantire le forniture di gas naturale per l’Europa, stando a quanto riporta l’agenzia Bloomberg, specificando che difficilmente gli Stati Uniti garantiscano quantità specifiche di forniture di gas all’UE e non è chiaro come funzionerebbe l’accordo o se includerebbe un accordo sui prezzi.
Biden andrà pertanto in pressing sull’Unione Europea per un accordo volto a ridurre la dipendenza dell’Europa dalle fonti energetiche russe. “Una delle principali priorità sia per il presidente che per i suoi alleati europei è ridurre la dipendenza dell’Europa dal gas russo, punto e basta, e la road map pratica per come farlo – quali passi devono essere intrapresi, cosa possono contribuire gli Stati Uniti, cosa l’Europa deve fare da sola”, ha detto il capo della sicurezza nazionale americana Jake Sullivan ai giornalisti a bordo dell’Air Force One, sbilanciandosi sull’annuncio di un accordo già questo venerdì. “Ci si può aspettare che gli Stati Uniti cercheranno modi per aumentare le forniture di GNL, aumentare le forniture di GNL in Europa, non solo nel corso degli anni, ma anche nel corso dei mesi”, ha aggiunto Sullivan.
Oltreoceano ci sono grandi manovre per creare le condizioni di un corposo aumento della produzione di gas naturale liquefatto (GNL). Il segretario al Tesoro Janet Yellen, Sullivan e il direttore del Consiglio economico nazionale Brian Deese hanno incontrato questa settimana l’amministratore delegato di Exxon Mobil, Darren Woods, alti funzionari di società energetiche come Marathon Petroleum Corp. e leader di altre grandi società tra cui il ceo di JP Morgan Chase Jamie Dimon.
Proprio quest’ultimo è tra i più attivi nel proporre alla Casa Bianca di sviluppare quello che Dimon definisce un “Piano Marshall” degli USA per aumentare la produzione di gas naturale e di altre risorse energetiche, ad esempio riducendo i tempi di sviluppo per la produzione di energia rinnovabile come i parchi eolici.
La Germania rimane scettica
Nei giorni scorsi il primo a dichiararsi non favorevole a uno stop delle forniture energetiche russe è stato il cancelliere tedesco Scholz che non vede alcuna possibilità a breve termine. “Farlo da un giorno all’altro significherebbe far precipitare il nostro paese e tutta l’Europa in recessione”, ha avvertito. Il gas russo copre oltre il 40% delle forniture di gas per l’Europa.