Su TIM spunta interesse del fondo britannico CVC, ma il rumor non infiamma il titolo

Prova a resistere in borsa TIM che dopo essere partita bene si trova al momento sulla parità a quota 0,2990 euro. Sul titolo pesano le nuove indiscrezioni riportate oggi dal Sole 24 Ore e dal Messaggero su un possibile interesse del fondo CVC per una parte del gruppo. Stando a quanto riportano le fonti di stampa, il fondo inglese CVC sarebbe interessato ad alcune attività di Tim. Infatti, nell’ultimo piano industriale, l’ad Pietro Labriola ha previsto la scissione di Telecom Italia in quattro business principali: rete, servizi, consumer ed enterprise e per quanto riguarda quest’ultimo business, il progetto sarebbe quello di riunire Telsy (cybersecurity), Noovle (cloud) e Olivetti (IoT) in un’unica società denominata EntepriceCo. Ecco che proprio sugli asset di EnterpriceCo si concentrerebbe l’interesse del fondo britannico.
Secondo Il messaggero, Cvc deve ancora delineare il piano d’azione chiarendo se è interessato alla maggioranza degli asset e se sarà necessario lanciare un’offerta su Tim. Equita commentando l’indiscrezione ritiene più verosimile un’operazione per una minoranza vista la presenza di asset di rilevanza strategica soggetti a golden power nel perimetro (cloud, cubersecurity) e la coerenza di un deal di minoranza con la strategia di Tim di valorizzare i singoli asset del gruppo. Secondo gli analisti di Equita tale operazione (Tim-Cvc) potrebbe avere impatti positivi per Tim, e la Sim milanese sottolinea che l’ingresso di un partner potrebbe anche finanziare progetti di crescita, come il Cloud nazionale, oltre che delevereggiare il gruppo.
Intanto Tim non rilascia nessuna dichiarazione sulle nuove indiscrezioni di stampa e nel mentre, dopo l’apertura manifestata dall’ultimo cda di Tim, procede il dialogo con il fondo americano Kkr che entro la fine settimana invierà una lettera al gruppo di telecomunicazioni per rispondere agli approfondimenti richiesti da Tim. Il Messaggero segnala che il governo è molto freddo sull’ipotesi Opa di Kkr e anche Equita vede una riduzione significativa delle chance di Kkr di veder concretizzata un’offerta formale per l’intero gruppo, anche alla luce degli sforzi e delle iniziative della società per valorizzare separatamente gli asset del gruppo (NetCo e ServiceCo).
Il punto tecnico:
Nonostante il quadro tecnico di Tim sia ancora precario, nelle ultime settimane stiamo assistendo ad un alleggerimento della pressione ribassista. Infatti dopo aver raggiunto il massimo di periodo a quota 0,5094, da li i venditori hanno avuto la meglio e hanno trascinato Tim a quota 0,22 euro perdendo così oltre il 55% dai massimi di periodo di fine novembre 2021. Tuttavia, dal minimo del 7 marzo il titolo ha rimbalzato fino a raggiungere l’attuale barriera posta tra 0,30 e 0,3170 euro. In caso di prosecuzione del rimbalzo avviato ad inizio mese il prossimo livello di resistenza che potrebbe ostacolare un’ascesa dei prezzi si trova a 0,3441 euro. In caso contrario, i livelli fondamentali di supporto sono prima a 0,2877 euro e in caso di violazione di tale livello il prossimo target al ribasso diventa area 0,24-0,25 euro.