Notizie Notizie Mondo Verdetto dei test resistenza bancaria meglio del previsto: solo 7 le bocciate

Verdetto dei test resistenza bancaria meglio del previsto: solo 7 le bocciate

26 Luglio 2010 07:41

L’attesa è finita. Il verdetto sui test sulla resistenza e sulla solidità patrimoniale delle banche europee è arrivato. Ed è andata nel migliore dei modi: le condizioni per la ripresa della fiducia ci sono tutte. Sono state solo sette le banche nel Vecchio Continente, che in caso di scenario economico peggiore combinato con uno choc del debito sovrano avrebbero un ratio Tier 1 inferiore al 6%, non ce l’avrebbero fatta. Una percentuale davvero risicata, ben al di sotto le più rosee indicazioni di strategist ed analisti.


Le vittime degli stress test sono una tedesca, una greca e cinque spagnole: si tratta della tedesca Hypo Real Estate, che in caso di scenari peggiori avrebbe un ratio Tier 1 del 4,7% (inferiore al livello del 6% considerato necessario per ‘passare’ lo stress test); della greca Agricoltural Bank of Greece (4,3%), e delle spagnole Caixa Destalvis de Catalunya-Caixa Destalvis de Tarragona-Caixa Destalvis de Manresa (3,9%), Caja Duero-Caja Espana (5,6%), Banca Civica (4,7%), Unnim (4,5%), Cajasur (4,3%). Nessun dramma continentale quindi.


L’ossatura del sistema bancario europeo appare robusta: tutti i grandi gruppi, compresi quelli italiani, hanno una buona base di capitale, spesso molto superiore al livello minimo nel caso di una brutta caduta del prodotto sommata a una crisi del debito sovrano. C’è però un fatto altrettanto chiaro non a caso ricordato dal Cebs: delle 91 banche sottoposte al test, ben 38 sono state puntellate dagli Stati che da ottobre 2008 a maggio 2010 hanno iniettato nelle casse degli istituti europei 236 miliardi di euro (per non parlare degli impegni sulle garanzie).

 

Ciò – secondo questi esperti – in qualche modo condiziona la valutazione del test, la raffredda un po’, perché indica la necessità non solo di turare le falle nelle banche bocciate, ma anche che le contromisure potrebbero coinvolgere altre banche, quelle che hanno passato il test per il rotto della cuffia e quelle che devono ancora essere pesantemente riorganizzate.

Secondo la Commissione europea le banche che mostrano insufficienze di capitale devono “prendere le misure necessarie per rafforzare” il patrimonio “attraverso fonti di finanziamento privato o ricorrendo se necessario ai meccanismi di aiuto pubblico esistenti”. Alle sette banche bocciate allo stress test, nel caso si verificasse lo scenario economico peggiore e si verificasse uno choc del debito sovrano, mancherebbero complessivamente 3,5 miliardi di euro per avere un ratio Tier 1 al 6%. E’ questa la valutazione del Cebs.


Oltreoceano non abbassano la guardia. Anzi, vanno all’attacco. Anche se le banche europee hanno largamente superato gli stress test, con solo poche istituzioni che risultano bisognose di modeste quantità di capitale – ravvisa il Wall Street Journal – i voti elevati assegnati a un sistema bancario che negli ultimi mesi ha sbandato da crisi a crisi, fanno sorgere delle domande su quanto i test siano stati duri per essere giudicati credibili”.

 

Secondo il quotidiano americano i test condotti hanno ignorato due parametri chiave: da una parte il rischio paese e dall’altra se le banche hanno o meno sufficienti cuscinetti di liquidità per far fronte agli obblighi di pagamento futuri e per finanziare le loro attività. Gli analisti stimavano che gli stress test avrebbero messo in risalto la necessità di ulteriori capitali per il sistema bancario fra i 30 miliardi e i 90 miliardi di dollari.