Verbali Fomc: divisioni all’interno della Fed su tempi riduzione aiuti
Spaccatura all’interno della Federal Reserve (Fed) sui tempi e le modalità dell’abbandono degli aiuti all’economia statunitense. E’ questo l’elemento più importante emerso ieri sera dalla pubblicazioni dei tanto attesi verbali dell’ultima riunione del Fomc (Federal open market committee). Chi si aspettava indicazioni più dettagliate sul timing del tapering, ovvero il graduale ridimensionamento del piano di acquisti mensili pari a 85 miliardi di dollari da parte della Fed, è rimasto deluso.
Gli interrogativi che si rincorrono da tempo rimangono ancora tutti aperti e sul tavolo. Da una parte le minute di ieri hanno confermato la volontà dell’istituto statunitense di porre progressivamente un freno alle politiche di stimolo all’economia statunitense, dall’altra il board della Fed si è diviso sui tempi dell’intervento sebbene alcuni membri si siano spinti nell’affermare che questo deve avvenire presto.
Nell’ultima riunione del 30-31 luglio del comitato monetario della banca centrale statunitense alcuni esponenti hanno invece suggerito un allentamento entro fine anno, ma non nell’immediato.
Anche i dati economici dividono, soprattutto la questione occupazionale. I recenti dati “suggeriscono che l’economia è cresciuta a un ritmo modesto nella prima parte dell’anno – si legge nelle minute – Le condizioni del mercato del lavoro hanno mostrato ulteriori miglioramenti negli ultimi mesi, anche se il tasso di disoccupazione rimane ancora elevato. I consumi migliorano e il mercato immobiliare continua a rafforzarsi”. E proprio quel tasso di disoccupazione “elevato” che continua a destare i timori di molti. A suscitare qualche preoccupazione anche l’andamento dell’inflazione. “Alcuni membri hanno riconosciuto – recita il documento del Fomc – che un’inflazione persistentemente al di sotto della soglia fissata dal comitato del 2% potrebbe presentare dei rischi per la tenuta dell’economia”. Quanto alla crescita dell’economia il Comitato si attende ancora un’accelerazione del Pil nella seconda parte del 2013, per poi rafforzarsi nei due anni successivi.
La questione rimane delicata: alcuni membri hanno infatti indicato che “fornire informazioni anticipate su questi tagli potrebbe innescare un inasprimento non voluto delle condizioni finanziarie”.
Vedremo se durante il summit di Jackson Hole il tapering rimarrà uno dei temi caldi. A partire da oggi nel Wyoming si daranno appuntamento i principali banchieri centrali ed economisti per il consueto meeting organizzato dalla Federal Reserve di Kansas City.