Il vento di Fri-El Green Power soffierà a Piazza Affari dal 21/11
Il vento porta Fri-El Green Power fino a Piazza Affari. Lo sbarco in Borsa della società attiva nel settore della produzione e vendita di energia elettrica da fonti rinnovabili con un focus sull’eolico, se tutto l’iter procede come da copione, avrà luogo il 21 novembre, sul Mercato Telematico Azionario (Mta), organizzato e gestito da Borsa Italiana. L’offerta globale di sottoscrizione ha per oggetto un ammontare massimo di 133,5 milioni di azioni ordinarie, in arrivo da un aumento di capitale sociale, che porterà, a seguito dell’effetto di diluizione, la Fri-El energy investments di due dei tre fratelli proprietari di Fri-El Green Power, ovvero Ernst (direttore operativo) e Josef Gostner (amministratore delegato), dall’attuale 66,7% al 50% post esercizio della greenshoe, e la Ener.fin dell’altro fratello, Thomas (presidente), dal 33,33% al 21,25% post greenshoe.
Se in futuro entreranno nel capitale nuovi soci “non si può dire”, ha fatto sapere Josef Gostner rispondendo a una delle domande in occasione della conferenza stampa di quotazione di questa mattina, ma quel che appare abbastanza certo è che “Fri-El Green Power ha deciso di andare in Borsa per finanziare lo sviluppo (il piano di investimenti è di totali 2,4 miliardi al 2011) e conservare l’indipendenza”. “In passato – ha confessato l’a.d. – ci saremmo potuti aggregare ad altri operatori ma non abbiamo mai voluto”.
L’offerta globale è suddivisa per un massimo del 10% in una offerta pubblica, che inizerà il 12 per concludersi il 16 novembre, e per un massimo del 90% in una offerta istituzionale. Come già accennato, è prevista inoltre un’opzione greenshoe concessa da Ener.fin ai coordinatori dell’offerta globale (Unicredit e Merrill Lynch International agiscono in qualità di joint global coordinator, ndr) pari a circa il 15% del numero di azioni oggetto dell’offerta.
La forchetta di prezzo individuata è pari a un minimo di 2,30 euro per azione e un massimo di 3,45 euro, a cui corrisponde una valorizzazione del capitale economico della società con sede a Bolzano pari a un minimo di circa 921 milioni e un massimo di circa 1,382 miliardi, mentre la stima del ricavato complessivo massimo in arrivo dall’aumento di capitale si attesta a 461 milioni. Il valore minimo e massimo della forchetta corrispondono inoltre a un Enterprise value/Ebitda (Ev/Ebitda) pari rispettivamente a 70,1 e a 100 volte rispetto a una media di settore di 22,1 volte e a un Price/earnings (P/E) rispettivamente di 64,2 e di 96,3 volte, contro il 71,3 medio. Come si apprende dal prospetto informativo, è stato preso in considerazione un campione di società potenzialmente comparabili attive nel settore eolico (Edf energies nouvelles, Theolia ed Enertad) e nella produzione di energia da biomassa (Actelios e Sechilienne – Sidec). A riguardo, Luca Domina di Unicredit ha spiegato che “l’intervallo di prezzo è stato determinato con il metodo dei flussi di cassa scontati (Dcf), che in questo settore più che in altri consente di catturare la capacità dell’azienda di generare cash flow nel lungo termine non valutando soltanto l’esistente ma anche la ‘pipeline'”. Parlando invece della possibilità che l’intero comparto delle energie rinnovabili quoti attualmente su multipli decisamente elevati, tanto che qualcuno ha osato parlare di vera e propria bolla, Domina ha detto che “il settore ha caratteristiche strutturali diverse da quelle della new economy, ecco perché non credo si possa definire una bolla”.
E infine uno sguardo ai conti di bilancio dei primi nove mesi dell’anno in corso: il risultato netto del gruppo al 30 settembre 2007 si è attestato a 3,2 milioni di euro rispetto agli 1,6 dell’analogo periodo del 2006. I ricavi di gruppo sono circa raddoppiati, passando dai 14,6 milioni dei primi nove mesi del 2006 a 28,5 milioni al 30 settembre 2007. E’ salito anche l’Ebitda, portandosi a 21,4 milioni, con una crescita del 115% rispetto ai 10 milioni del 30 settembre 2006. Per quanto attiene ai dividendi, infine, il gruppo non esclude di distribuirne in futuro, ma al momento non se ne ha certezza. Ciò che è certo invece è che nell’agosto scorso gli attuali soci hanno ricevuto una cedola straordinaria per un ammontare complessivo di 12 milioni legata alle cessione del ramo di azienda idroelettrico.