Notizie Notizie Italia Vanguard: con rendicontazioni Mifid II svolta nel risparmio, bassi costi pilastro per futuri extra-rendimenti

Vanguard: con rendicontazioni Mifid II svolta nel risparmio, bassi costi pilastro per futuri extra-rendimenti

5 Agosto 2019 15:09

Le rendicontazioni che intermediari e consulenti finanziari stanno inviando ai propri clienti, in linea con quanto previsto da MIFID II, rappresentano una vera e propria svolta nell’ambito del risparmio. Lo sottolinea in un articolo Simone Rosti, Responsabile per l’Italia di Vanguard, secondo cui gli italiani avranno infatti la possibilità di avere un rendiconto preciso, dettagliato, chiaro e in valore assoluto dei costi applicati sugli investimenti e disporre di un parametro oggettivo per valutare la qualità del servizio ricevuto in termini di costi benefici.

 

L’articolo trae spunto dalla ricerca di Vanguard dal titolo “Il caso degli investimenti indicizzati a basso costo”, in cui si sottolinea come le gestioni passive siano favorite nell’attuale contesto, dopo la crescita significativa degli investimenti indicizzati registrata nell’ultimo decennio. Secondo Vanguard, il costo è una variabile fondamentale nel determinare la capacità di un investimento di produrre nel futuro extra-rendimento sulla base di due fattori.

 

Il primo è rappresentato dalla relazione inversa tra costi degli investimenti ed extra-rendimenti. La ricerca di Vanguard dimostra che negli ultimi 15 anni, il numero delle gestioni attive e passive, sia azionarie sia obbligazionarie, che hanno generato delle sottoperformance rispetto al mercato risulta di gran lunga superiore a quello delle gestioni che invece hanno generato delle sovraperformance. Investendo in fondi a basso costo, gli investitori hanno minori possibilità di generare delle sottoperformance, e viceversa.

 

Il secondo è la bassa capacità dei gestori nel generare extra-rendimenti persistenti nel tempo. Gli investitori che si affidano alla gestione attiva effettuano le loro scelte puntando sui fondi che hanno ottenuto sovraperformance in passato, pensando che gli stessi risultati possano essere replicati anche in futuro. Tuttavia, gli studi rivelano come la persistenza della capacità dei singoli gestori di generare una sovraperformance sia veramente bassa. Partendo dagli extra-rendimenti dei fondi che si sono posizionati nei primi quintili nel periodo compreso tra il 2009 e il 2013 e analizzando gli extra rendimenti ottenuti dagli stessi nei cinque anni successivi (dal 2014 al 2018), Vanguard fa notare infatti che non tutti sono stati in grado di confermare gli stessi livelli di extra-rendimento.

Il basso impatto dei costi degli investimenti può quindi essere un valido elemento per prevederne la loro capacità di generare delle sovraperformance rispetto al mercato, piuttosto che le loro performance passate.

Le parole di Simone Rosti

“Quella del 2019 sarà un’estate calda per intermediari e consulenti che, in linea con quanto previsto da MIFID II, dovranno fornire un rendiconto preciso, dettagliato, chiaro e in valore assoluto. Si tratta di una vera e propria rivoluzione poiché proprio la variabile del costo è fondamentale nel determinare la capacità di un investimento di produrre nel futuro extra-rendimento, consentendo ai risparmiatori di effettuare delle scelte più consapevoli tra gestione attiva e passiva. Il costo, infatti, è l’unico elemento certo che può essere controllato ex ante quando si effettua un investimento e non la sua performance”, sottolinea Simone Rosti, Responsabile per l’Italia di Vanguard.

 

“Quasi sempre, nella vita reale, più si paga per qualcosa e migliore è la qualità del prodotto che ci si aspetta di ottenere. Per quanto riguarda gli investimenti, però, la situazione è diversa perché non vi è motivo di ritenere che pagando di più si avrà una performance superiore. Ogni euro che si paga in commissioni di gestione o di negoziazione è semplicemente un euro in meno di rendimento potenziale. Ed esattamente come per i rendimenti, gli effetti dei costi si assommano nel tempo, a tutto svantaggio del raggiungimento degli obiettivi di investimento”, conclude Rosti.