L’utile di Deutsche Bank batte le attese, annunciata esposizione verso Pigs
Deutsche Bank batte le attese. Nel secondo trimestre il colosso bancario tedesco ha realizzato utili per 1,2 miliardi di euro, in salita del 9% rispetto agli 1,1 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno e oltre gli 1,05 miliardi indicati dal consensus. L’utile pre tasse si è attestato a 1,5 miliardi, +16% dagli 1,3 miliardi di un anno fa. A livello semestrale i profitti hanno raggiungo i 2,9 miliardi di euro dai 2,3 miliardi dei primi sei mesi del 2009. In flessione invece i ricavi a 7,2 miliardi dai 7,9 miliardi del secondo trimestre di un anno fa.
Gli accantonamenti sono diminuiti nettamente a 243 milioni da 1 miliardo di un anno fa, mentre, a livello di singole divisioni, i ricavi del Corporate & Investment Banking hanno subito una contrazione a 4,7 miliardi dai 5,3 miliardi. “In un trimestre caratterizzato dalla crescente incertezza tra gli investitori e da un’elevata volatilità sui mercati, il nostro business investment banking ha seguito il trend di una debole profittabilità”, ha commentato l’amministratore delegato di Deutsche Bank, Josef Ackermann.
Sempre a livello di singole divisioni, il Corporate banking securities ha registrato un utile lordo di 779 milioni mentre i profitti degli asset di Global transaction sono arrivati a 478 milioni. Tornano invece in utile la divisione Weath management e quella del risparmio gestito. Ackermann ha inoltre sottolineato “la forza della diversificazione dei business in portafoglio. Deutsche Bank si considera ben posizionata per continuare a creare un valore stabile ai propri azionisti”.
Dopo le polemiche post stress test, Deutsche Bank ha annunciato l’esposizione verso il debito sovrano dei Paesi cosiddetti “periferici”: la Grecia pesa così per 1,09 miliardi, la Spagna per 1 miliardo, l’Italia per 8,14 miliardi, il Portogallo per 463 milioni, l’Irlanda per 309 milioni. L’esposizione verso il debito britannico è pari a 1,99 miliardi, mentre verso quello tedesco è pari a 15,7 miliardi. Il Core tier 1 della banca si è attestato a fine giugno al 7,5%.
Anche Ubs batte le attese del mercato. L’istituto di credito svizzero ha riportato nel secondo trimestre dell’anno un utile netto pari a 2,01 miliardi di franchi svizzeri (1,91 miliardi di dollari), dopo una perdita di 1,4 miliardi di franchi del corrispondente periodo del 2009. Il risultato è superiore alle stime degli analisti che indicavano 1,12 miliardi di franchi. Per il futuro del gruppo l’amministratore delegato, Oswald Gruebel, si è detto “fiducioso”.