Usa, Obama nel discorso sullo Stato dell’Unione: la crisi è superata, è il momento di voltare pagina
La crisi è superata e l’America è risorta dalla recessione. Così il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, nel corso del suo sesto discorso sullo Stato dell’Unione. “In questo momento, con una economia in crescita, un’industria vivace e un boom della produzione energetica, siamo usciti dalla recessione e siamo più liberi di qualsiasi altra nazione al mondo di scrivere il nostro futuro“, ha dichiarato il primo inquilino della casa bianca davanti al Congresso. “E ora tocca a noi scegliere chi vogliamo essere nei prossimi quindici anni, e nei decenni che verranno”, ha proseguito Obama rimarcando che “l’ombra della crisi è passata e lo stato del paese è forte”. Un successo testimoniato dall’andamento del mercato del lavoro: nel corso degli ultimi cinque anni, le imprese americane hanno creato più di 11 milioni di nuovi posti di lavoro.
Durante il discorso annuale all’America, iniziato alle 3 del mattino in Italia, Obama mostra un atteggiamento certamente più ottimista e più battagliero, e prova a gettarsi alle spalle gli ultimi mesi di tensioni dopo le elezioni di metà mandato dello scorso novembre. “Non possiamo accettare un’economia che dia vantaggi smisurati solo a pochi, bisogna piuttosto impegnarsi per un’economia che generi un aumento dei redditi e possibilità per tutti”, ha aggiunto Obama, parlando ai parlamentari statunitensi riuniti in seduta congiunta.
L’obiettivo principale per il presidente statunitense è quello di scrivere una nuova pagina della storia a stelle e strisce guardando soprattutto nella direzione di un maggiore eguaglianza sociale. “Siamo disposti ad accettare un’economia che permetta soltanto a pochi di arricchirsi in modo spettacolare? O potremmo invece impegnarci in un’economia capace di generare aumenti di reddito e che dia opportunità per tutti coloro che facciano uno sforzo?”.Due domande retoriche, quelle pronunciate da Obama, accolte da un applauso e che rendo perfettamente il senso della sua nuova agenda.
Ma quale è la strategia per la “middle class economics“? Naturalmente dei salari più elevati è il punto di partenza. Ma non solo, la White House parla di sconti fiscali per le famiglie che prevedono una deduzione fiscale pari a circa 3 mila dollari all’anno per ogni figlio, oltre ad investimenti per rendere gratuiti alcuni corsi universitari.
La rivoluzione vera passa da un’importante riforma fiscale che prevede un aumento del carico fiscale nei confronti dei super ricchi (le cifre che circolano parlano di aumenti pari 320 miliardi di dollari). Una delle misure principali del piano riguarda il possibile aumento dell’aliquota massima sui guadagni di capitale e sui dividendi, che passerebbe dal 23,5% al 28 per cento.
Oltre ai temi economici, durante il suo intervento Obama si è soffermato sulla questione terrorismo: “Continueremo a dare la caccia ai terroristi e a smantellare le loro reti – ha assicurato il presidnete -, e ci riserviamo il diritto di agire unilateralmente, come abbiamo fatto senza sosta da quando ho assunto l’incarico, contro i terroristi che rappresentano una minaccia diretta per noi e i nostri alleati”.