USA, nonfarm payrolls sopra le attese e Wall Street rimbalza. Vendite pesanti sul dollaro americano
La crescita dell’occupazione negli Stati Uniti è stata più forte del previsto nel mese di ottobre, nonostante gli aumenti dei tassi di interesse della Federal Reserve volti a rallentare l’inflazione ed il mercato del lavoro. I libri paga non agricoli sono cresciuti di 261.000 unità nell’ultimo mese, mentre il tasso di disoccupazione è salito al 3,7%, secondo i dati pubblicati oggi dal Dipartimento del Lavoro USA. I numeri effettivi hanno battuto le attese di Dow Jones che indicavano 205.000 posti di lavoro in più, ma peggiori della stima del 3,5% per il tasso di disoccupazione.
La retribuzione oraria media è cresciuta del 4,7% rispetto a un anno fa e dello 0,4% su base mensile, il che indica che la crescita dei salari potrebbe fare ancora pressione sull’inflazione. La crescita annuale ha soddisfatto le aspettative degli analisti mentre il dato mensile è stato leggermente superiore alla stima dello 0,3%.
Ecco la creazione di posti di lavoro nei vari settori
L’assistenza sanitaria (healthcare) ha registrato 53.000 nuovi posti di lavoro, mentre i settori dei servizi tecnici e manifatturiero hanno contribuito con 43.000 e 32.000 unità rispettivamente. Anche il settore dell’ospitalità o (hospitality) ha registrato una solida crescita nel mese di ottobre, con un aumento di 35.000 posti di lavoro, anche se con un ritmo notevolmente rallentato rispetto ai numeri registrati nel 2021.
Entrando nella stagione delle feste natalizie, il settore retail o vendite al dettaglio ha registrato un modesto aumento di 7.200 unità. Mentre il commercio all’ingrosso ha aggiunto 15.000 nuovi posti di lavoro. I comparti trasporto e magazzino (warehousing) hanno contribuito con 8.000 unità. Cresce il tasso di disoccupazione dello 0,2%, mentre scende il tasso di partecipazione alla forza lavoro di un decimo di punto ovvero (0,1%) al 62,2%.
Reazione del mercato: Acquisti sull’equity vendite sull’dollaro americano dopo i nonfarm payrolls
Reazione controversa sia del dollaro sia dei mercati azionari. Apertura in forte rialzo per gli indici USA in scia dei nonfarm payrolls, l’S&P 500 guadagna l’1,35%, il Dow Jones segna un + 1,13% o (360 punti di rimbalzo), mentre il Nasdaq Composite viaggia in rialzo dell’1,28% a quota 10,475.
Crediamo che le cifre macroeconomiche sul mondo del lavoro americano non possano cambiare la percezione dei banchieri centrali statunitensi sullo stato di salute del labor market USA che continua a mostrare segnali di forza in termini di crescita dei nuovi impieghi, scrive in una nota Filippo Diodovich, Senior Market Analyst, IG
Il mercato reagisce, invece, alla salita maggiore del previsto del tasso di disoccupazione al 3,7% e alla crescita dei salari che sembra essersi stabilizzata dopo mesi di forte rialzo. Sono così aumentate le probabilità di un possibile rallentamento nell’entità del prossimo rialzo dei tassi da parte della Fed nella riunione di dicembre. Al momento lo scenario più probabile secondo i mercati è quello di un aumento di 50 bps (nuovo range al 4,25%-4,50% a fine anno). Riteniamo che il vero fattore decision-maker sarà l’andamento dei prezzi al consumo (indici CPI core e PCE core) e delle aspettative di inflazione dei consumatori. Sui mercati osserviamo nel frattempo un forte calo del dollaro. L’eurodollaro è salito fino a 0,9862 e il cable a 1,1276. Buon recupero anche dell’azionario con gli indici in forte crescita. Ha concluso Filippo Diodovich in una nota.