Lavoro USA, i non-farm payrolls sotto le attese. Wall Street festeggia
I non-farm payrolls ovvero i nuovi posti di lavoro, escluso il settore agricolo nel mese di ottobre salgono meno del previsto. Una chiara indicazione che l’economia americana sta perdendo slancio con i costi di finanziamento sui massimi da 22 anni in seguito ai rialzi dei tassi della Fed messi in atto per la lotta all’inflazione. I mercati hanno reagito bene alla notizia soprattutto il Nasdaq che segna un rialzo dell’1,8%, bene anche lo S&P 500 che avanza dell’1% a 4.358 punti.
“Il cambio di aspettative sulle prossime mosse della FED (crollo delle probabilità per un ulteriore rialzo dei tassi e possibile avvicinamento di un taglio del costo del denaro) ha portato a un forte incremento delle quotazioni degli indici azionari e una caduta delle quotazioni del biglietto verde (EUR/USD guadagna 70 pips dalla pubblicazione del report sul lavoro).” Scrive in una nota Filippo Diodovich, Senior Market Analyst, IG.
I non-farm payrolls sotto le attese
I non-farm payrolls ovvero le nuove busta paga, escluso il settore agricolo nel mese di ottobre registrano una crescita sotto le attese degli analisti. Si tratta di 150.000 unità rispetto ai 297.000 nuove buste paga (riviste da 336.000) nel mese precedente e soprattutto sotto le stime degli analisti di 180.000 unità. Secondo i dati forniti dal Bureau of Labour Statistics, il tasso di disoccupazione è aumentato leggermente dal 3,8% a settembre al 3,9% ad ottobre, leggermente sopra stime di consensus di 3,8%. Anche la retribuzione oraria media ha deluso le aspettative su base mensile, aumentando dello 0,2% a ottobre, al di sotto del previsto aumento dello 0,3%.
Il tasso di partecipazione alla forza lavoro è leggermente sceso al 62,7%, mentre la forza lavoro si è contratta di 201.000 unità.
Dal punto di vista settoriale, l’assistenza sanitaria è in testa alla classifica con 58.000 nuovi posti di lavoro. Altri importanti guadagni sono stati i posti di lavoro governativi (51.000), l’edilizia (23.000) e l’assistenza sociale (19.000). Anche il settore dell’ospitalità ha registrato un grande aumento di nuovi posti di lavoro, di tratta di 19.000 nuovi occupati. Mentre il settore manifatturiero ha registrato una perdita di 35.000 unità, di cui quasi 2.000 a causa degli scioperi automobilistici. I trasporti e i magazzini hanno registrato un calo di 12.000 unità, mentre le industrie legate all’informazione ne hanno perse 9.000.
Il commento degli analisti
Il mercato del lavoro in rallentamento rafforzano la posizione della Fed ovvero di non alzare i tassi, per ora, nonostante l’inflazione rimane sopra il target del 2%. Nel recente meeting di mercoledì scorso, la Fed ha deciso di lasciare i tassi invariati nel range 5,35-5,5% sui massimi da 22 anni. Inoltre, il presidente Powell ha segnalato ai mercati, che molto probabilmente il ciclo dei rialzi dei tassi della banca centrale americana è terminato.
“Le cifre sul mercato del lavoro di ottobre hanno sorpreso negativamente gli addetti ai lavori e gli investitori. Anche se era atteso un rallentamento legato anche alle ondate di scioperi in svariati settori (in particolare quello automobilistico),” scrive in una nota Filippo Diodovich, Senior Market Analyst di IG, “i dati sulla creazione di nuovi posti di lavoro sono risultati ben inferiori alle aspettative del consensus e un’ ulteriore conferma del debole stato di salute del fronte occupazionale sono state le revisioni al ribasso dei mesi precedenti, che hanno abbassato notevolmente la media degli ultimi mesi. Cifre che portano argomentazioni a favore de banchieri centrali del FOMC che spingevano per interrompere il ciclo di rialzi.”
Inoltre, Diodovich evidenzia che “dopo la pubblicazione dei dati sul lavoro sono crollate le possibilità che la FED possa tornare nuovamente a rialzare il costo del denaro a dicembre. Lo scenario base a nostro avviso è quello di un ulteriore conferma dei tassi attuali che mantengono un posizionamento abbastanza restrittivo per riportare l’inflazione verso l’obiettivo del 2%.”
Secondo gli analisti di ING, “L’aumento del tasso di disoccupazione e di sottoccupazione (al 7,2% dal 7%), nonostante il tasso di partecipazione sia sceso al 62,7% dal 62,8%, indica un allentamento del mercato del lavoro, un messaggio rafforzato dalla più debole crescita salariale.” Si legge nel report di ING sul mercato del lavoro USA. “Ciò dovrebbe dare alla Fed più di fiducia nel fatto che l’inflazione possa continuare la propria tendenza al rallentamento, soprattutto sulla scia dei forti cali osservati nei prezzi della benzina.”