Unicredit: titolo in gran spolvero su ipotesi paracadute per la Popolare di Vicenza
Le banche, in particolare Unicredit, bussano alle porte del Governo alla vigilia degli aumenti di capitale delle popolari venete. In particolare è l’operazione della Popolare di Vicenza, che a metà aprile dovrà lanciare un aumento da 1,75 miliardi di euro con Unicredit garante unico, a preoccupare e non poco i vertici dell’istituto di piazza Gae Aulenti. L’eventuale alto inoptato è un rischio che Unicredit non vuole correre, visto che a livello di coefficienti patrimoniali viaggia nella parte bassa delle banche considerate “sistemiche”.
Queste preoccupazioni, legate alle forti vendite che stanno scuotendo il comparto bancario a Piazza Affari, sono arrivate sul tavolo del premier Renzi che ieri ha convocato una riunione a Palazzo Chigi dove erano presenti Federico Ghizzoni (Ad di Unicredit), Carlo Messina (Ceo di Intesa), Victor Massiah (Ubi Banca), i vertici della CDP, Giuseppe Guzzetti in rappresentanza delle Fondazioni, il ministro Padoan e il governatore Visco.
Una riunione ai massimi livelli nella quale si sono affrontati i due temi più spinosi che attanagliano il sistema bancario: i prossimi aumenti di capitale, compreso quello di Veneto Banca che vede garante Banca Imi, e i crediti in sofferenza. La soluzione pensata a Palazzo Chigi sarebbe di “sistema” e prevede la creazione di un veicolo partecipato dalle banche e dalle Fondazioni, con il sostegno della CDP, per formare una rete di sicurezza per le prossime ricapitalizzazioni.
Un’ipotesi che però non è ancora stata discussa a livello europeo, dove l’occhio è sempre vigile se venissero intravisti possibili aiuti di Stato, ma che si sta facendo sentire a Piazza Affari soprattutto su Unicredit che mostra un balzo di oltre 5 punti percentuali a 3,074 euro. Tonica anche Intesa SanPaolo che avanza del 2,60% a 2,27 euro.
Oltre al paracadute per gli aumenti di capitale, nel vertice governativo si è discusso anche della creazione di un secondo veicolo che diventerebbe un vero fondo d’investimento specializzato nell’acquisto dei crediti deteriorati, gli ormai famosi Non performing loans (Npl). Un fondo che potrebbe diventare un’ancora per banche come Carige e Montepaschi, con quest’ultima che a Piazza Affari mostra un rialzo di circa 3,5 punti percentuali a 0,478 euro.