Notizie Notizie Italia Banche specializzate più redditizie e solide rispetto a quelle generaliste (studio)

Banche specializzate più redditizie e solide rispetto a quelle generaliste (studio)

Pubblicato 6 Aprile 2016 Aggiornato 6 Aprile 2017 15:23

Le banche specializzate italiane sono ai vertici europei per redditività e solidità patrimoniale rispetto alle banche generaliste.

Questa la conclusione di uno studio effettuato da Excellence Consulting che sottolinea come “non sono solo le banche italiane, sotto attacco nella prima parte dell’anno in Borsa e soggette a incertezze (decreto salva-banche, bail-in, riforma delle popolari e del credito cooperativo), a essere in difficoltà, ma potrebbe essere l’intero modello di banca generalista affermatosi in tutta Europa nell’ultimo decennio a mostrare la corda in relazione al nuovo scenario economico e finanziario che sta caratterizzando l’attuale momento di mercato e che probabilmente sarà destinato a durare ancora a lungo”.
“Abbiamo studiato – afferma Maurizio Primanni, CEO di Excellence Consulting – i Bilanci dal 2010 al 2014 ed emerge che il modello delle banche specializzate, che in Italia assumono ad esempio la connotazione di reti di consulenti finanziari, genera stabilmente più crescita e redditività rispetto al modello di banca generalista, che caratterizza la maggioranza delle banche e dei gruppi bancari. Abbiamo poi analizzato l’andamento borsistico nel gennaio 2016, un periodo per nulla semplice. Le banche specializzate italiane non solo perdono meno del doppio delle banche generaliste, che toccano il record negativo in Europa, ma riescono ad avere risultati migliori anche rispetto agli indici del settore bancario a livello europeo, perdendo meno della media delle prime banche di tutti i maggiori paesi”.
CONFRONTO QUOTAZIONI GENNAIO 2016 TRA BANCHE SPECIALIZZATE E GENERALISTE IN ITALIA E IN EUROPA
Il campione ha analizzato l’evoluzione dei valori in Borsa dal 1° al 29 gennaio 2016 dei maggiori Gruppi di banche generaliste (Unicredit, Intesa Sanpaolo, Monte Paschi di Siena, Banco Popolare) e li ha confrontati con quelli delle banche specializzate quotate (Mediolanum, Fineco, Banca Generali, Azimut) e con quelli dei maggiori istituti di credito dei principali paesi europei (Germania, Francia, Regno Unito, Spagna, Paesi Bassi, Nord Europa, Svizzera).
I risultati della ricerca mostrano come il modello delle banche generaliste, così come lo conosciamo in Europa “è maggiormente esposto rispetto al nuovo contesto di mercato e non solo in Italia. Le perdite di valore delle banche generaliste sui mercati finanziari non sono solo conseguenza dei crediti deteriorati, ma anche della minore capacità di tali modelli di banca di generare adeguata redditività in relazione al Prodotto Bancario Lordo”. “Ovviamente sui mercati nel gennaio 2016 c’è stato anche un sentiment negativo di natura speculativa, ma occorre differenziare le cause congiunturali dai fenomeni strutturali. Il mercato finanziario però ci sta suggerendo anche i rimedi. Quello della banca generalista non è l’unico modello, ci sono anche banche specializzate nella gestione del risparmio (es. le banche-reti di consulenti finanziari) e gruppi multispecialistici che si occupano sia di risparmio che di credito con aziende dedicate (in Italia ad esempio il Gruppo Mediobanca) che, remunerando meglio il capitale investito, raccolgono maggiore consenso dagli investitori.
Le banche generaliste devono riorganizzarsi, assumere i paradigmi relazionali/consulenziali del modello di banca specializzata. In questa direzione spingono non solo il mercato, ma anche le evoluzioni normative attraverso l’accelerazione nella certificazione delle competenze del personale bancario che da esse deriveranno a breve” ha ribadito Primanni.