Notizie Notizie Italia Unicredit sui massimi in Borsa tra ottimismo Mustier su futuro e rumor maxi-cessione immobili

Unicredit sui massimi in Borsa tra ottimismo Mustier su futuro e rumor maxi-cessione immobili

19 Marzo 2019 17:47

Il futuro di Unicredit è solido, parola del ceo Jean Pierre Mustier e del presidente Fabrizio Saccomanni. Nella missiva inviata agli azionisti in vista dell’assemblea del prossimo 11 aprile, i due top manager sottolineano i risultati conseguiti, a partire dal rafforzamento dei ratio patrimoniali. In Borsa il titolo Unicredit è andato a chiudere a 12,224 euro (+1,24%) sui nuovi massimi dallo scorso 4 ottobre, con un balzo del 28% nelle ultime sei settimane. 

 

A sostenere il titolo oggi sono state anche le indiscrezioni stampa circa l’avvio del processo di dismissione di immobili per un controvalore di circa 1 miliardo di euro. Diversi fondi sarebbero interessati agli asset immobiliari che l’istituto intende cedere.

Saccomanni e Mustier ottimisti sul futuro

“Manterremo una robusta posizione patrimoniale grazie alla sostenuta generazione di utili e continueremo ad avere un rassicurante Mda buffer” evidenzia Jean Pierre Mustier. “I nostri ratio di capitale – continua il banchiere francese – sono fully loaded e perfettamente in linea con tutti i requisiti regolamentari”. Ma soprattutto Mustier sottolinea che il gruppo UniCredit ha superato con successo gli stress test condotti dall’Eba, riportando uno dei migliori Cet1 ratio tra le banche sistemiche dell’Eurozona. Fa eco alle parole di Mustier, il presidente Fabrizio Saccomanni. “Siamo in anticipo rispetto ai target del piano, abbiamo preservato la solidità patrimoniale della banca e accelerato il processo di de-risking che ci vedrà chiudere in tre anni le posizioni deteriorate ereditate dal passato” scrive il presidente nella lettera inviata agli azionisti. ‘Nello specifico – aggiunge Saccomanni- abbiamo conseguito importanti risultati sul fronte dell’efficienza, della gestione del rischio, della semplificazione e digitalizzazione del servizio ai clienti grazie a cospicui investimenti”. Saccomanni rileva che “i risultati finora conseguiti dimostrano la bontà delle scelte effettuate e laddove necessario, il gruppo ha intrapreso azioni decise relative a eventi non ricorrenti senza pregiudicarne l’equilibrio”. “Questo approccio ci fa guardare al futuro con ottimismo”, conclude il presidente “certo che UniCredit, con il sostegno dei suoi azionisti e stakeholder, centrerà gli obiettivi che si è data garantendo una redditività sostenibile e un sempre migliore servizio”.

Due liste per nomina sindaci effettivi e supplenti

Tra i punti all’ordine del giorno del prossimo cda ci sono l’approvazione del bilancio 2018, la destinazione dell’utile dell’esercizio, la nomina del Collegio sindacale e dei Sindaci supplenti, la determinazione del compenso spettante al Collegio sindacale, l’integrazione del consiglio di amministrazione, il Sistema incentivante 2019 del gruppo, la politica retributiva 2019 e l’autorizzazione all’acquisto e alla disposizione di azioni ordinarie proprie.

 

Il gruppo UniCredit ha reso note le liste presentate per la nomina dei Sindaci effettivi e supplenti alla prossima Assemblea ordinaria. La prima lista, presentata da Allianz (titolare complessivamente di 22.240.131 azioni pari a circa lo 0,997% del capitale sociale), che ha candidato Angelo Rocco Bonissoni, Benedetta Navarra e Guido Paolucci per la carica di sindaco effettivo e Raffaella Pagani e Paola Manes per la carica di sindaco supplente. La lista seconda è stata, invece, presentata da una pluralità di fondi (titolari complessivamente di 37.402.993 azioni pari a circa il 1,677% del capitale sociale), con i seguenti candidati: Marco Giuseppe Maria Rigotti e Antonella Bientinesi per la carica di Sindaco effettivo e Roberto Franchini e Enrica Rimoldi per la carica di sindaco supplente. Dal bilancio della banca poi emerge che Unicredit continua a mantenere una “influenza notevole” su Mediobanca anche dopo la firma del nuovo patto di consultazione tra i soci di Piazzetta Cuccia. La quota dell’8,4% – dice la banca – continua ad essere classificata tra le “imprese collegate sottoposte ad influenza notevole, in continuità con gli esercizi precedenti” in quanto Unicredit “conserva” la propria rappresentanza in cda e partecipa “alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali”.