UniCredit: perdita 2016 stimata a 11,8 miliardi di euro
Nuove svalutazioni per circa 1 miliardo, che si aggiungono alle poste non ricorrenti per 12,2 miliardi già annunciate durante la presentazione al mercato del Piano Strategico, spingeranno il risultato 2016 di UniCredit in rosso per 11,8 miliardi.
È quanto si legge in una nota diffusa a seguito dell’esame dei dati preliminari da parte del Cda. Oggi il titolo dell’istituto di Piazza Gae Aulenti, alla terza seduta consecutiva con il segno meno in scia dell’accelerazione imposta la processo di ricapitalizzazione, ha terminato con un -5,45% a 26,2 euro.
“Il Gruppo ha preso in considerazione una serie di ulteriori svalutazioni una tantum pari a circa 1 miliardo, che si attende verranno contabilizzate nell’esercizio 2016. Tali poste una tantum derivano principalmente da una maggiore svalutazione della quota nel Fondo Atlante, di alcune partecipazioni e imposte differite attive (DTA) dovute a differenze temporali e dai contributi straordinari al Fondo di Risoluzione Nazionale”.
Al netto di queste poste non ricorrenti, il risultato economico netto del Gruppo nel 2016 “sarebbe stato positivo”.
In linea con le informazioni comunicate nel Documento di Registrazione pubblicato oggi, la Banca ha confermato che il Common Equity Tier 1 a fine 2016 sarà di circa 2 punti percentuali inferiore al 10% chiesto dalla Banca centrale europea. “Si attende che tale deficit venga completamente ripristinato dopo la sottoscrizione dell’aumento di capitale che, soggetto alle approvazioni da parte dell’autorità di vigilanza, dovrebbe concludersi prima del 10 marzo 2017”.
Confermati gli obiettivi finanziari del piano “Transform 2019”: “in particolare, l’obiettivo del CET1 ratio si conferma al di sopra del 12,5% nel 2019” poiché “la maggior parte degli impatti delle citate poste non ricorrenti erano già inclusi nei target”.
I risultati preliminari consolidati dell’esercizio 2016 saranno sottoposti all’approvazione del Consiglio di amministrazione e comunicati il 9 febbraio 2017.