Unicredit pensa all’espansione nell’Est Europa, Ghizzoni assicura il dividendo
Unicredit riprenderà l’espansione in termini di sportelli in alcuni “paesi selezionati” dell’Europa Centro-Orientale. E’ questa la strategia dell’istituto di piazza Cordusio che emerge dalla presentazione con gli analisti a Londra dell’amministratore delegato, Federico Ghizzoni. Turchia e Romania sono i Paesi nel mirino. Sulle rive del Bosforo Unicredit è già presente tramite Yapi Kredi, una joint venture con il gruppo Koc, mentre in Romania opera attraverso la controllata Unicredit Tiriac Bank. “Siamo leader nell’Europa Centro-Orientale e il 72% dei ricavi dell’area li facciamo in cinque Paesi: Polonia, Turchia, Russia, Croazia e Repubblica Ceca”, ha dichiarato Ghizzoni aggiungendo che quest’area “ha registrato risultati positivi nel controllo dei costi con una forte capacità di assorbire le perdite”.
Il rafforzamento nell’Europa Centro-Orientale passerà attraverso l’apertura di 900 nuovi sportelli, mentre Federico Ghizzoni ha scacciato le indiscrezioni delle ultime settimane che parlavano di possibili dismissioni, in particolare del business in Kazakistan. “In Kazakistan siamo impegnati nella ristrutturazione che sarà terminata durante il prossimo anno e le attività nel Paese non sono in vendita”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Unicredit parlando con gli analisti a Londra.
Le opportunità di crescita nell’Est non saranno finanziate attraverso un aumento di capitale, ma con “la generazione di utili”. Secondo Equita la divisione CEE di Unicredit registrerà quest’anno un utile operativo di 2,5 miliardi di euro, nel 2011 di 2,8 miliardi, mentre nel 2013 arriverà a 3,1 miliardi di euro. Il broker milanese ha confermato la raccomandazione hold sul titolo del colosso bancario con prezzo obiettivo a 2,2 euro. A Piazza Affari Unicredit viaggia nelle prime posizioni del Ftse Mib con un balzo del 3,09% a 1,637 euro.
Ghizzoni ha dato anche alcune indicazioni sull’evoluzione dell’ultima parte dell’esercizio. Il Ceo ha confermato che l’istituto continuerà a distribuire il dividendo, mentre per quanto riguarda il successore di Sergio Ermotti, che si occuperà del corporate banking, verrà scelto nelle prossime settimane. L’amministratore delegato di piazza Cordusio ha inoltre toccato il delicato tema della “periferia” europea attraverso una visione particolare: “abbiamo sempre pensato all’Europa Centrale e dell’Est come un’area rischiosa. Ma è più rischioso il Portogallo o la Polonia? La Grecia o la Croazia? L’Italia o la Polonia?”.