Unicredit: non solo cessioni e aumento, rumors su conversione obbligazioni cashes
Non solo cessioni e aumento di capitale. Il piano di rafforzamento patrimoniale di Unicredit, secondo quanto scritto oggi dalla stampa nazionale, potrebbe prevedere anche la conversione o il buyback di alcune obbligazioni subordinate. In particolare si parla delle obbligazioni cashes emesse ad inizio 2009 per 3 miliardi di euro e in portafoglio soprattutto ai maggiori azionisti della banca milanese. La conversione o il riacquisto di questi strumenti sarebbe vincolato alla sottoscrizione dell’aumento di capitale.
Secondo i calcoli delle banche d’affari, il rafforzamento patrimoniale di Unicredit dovrebbe aggirarsi intorno ai 13 miliardi di euro. L’Ad Jean Pierre Mustier, per cercare di minimizzare l’importo della ricapitalizzazione, ha dato il via ad una serie di cessioni: già venduto il 30% di FinecoBank e il 10% di Bank Pekao.
Sulla banca polacca iniscrezioni di stampa locale parlavano di un accordo tra Unicredit e Pzu per la cessione di un altro 30-33% di Bank Pekao. Un’operazione che dovrebbe portare nelle casse di Unicredit circa 2,5 miliardi di euro e potrebbe essere finalizzata intorno a metà novembre.
Un altro gioiello sul mercato è Pioneer con Amundi e la cordata Poste-CDP-Anima in pole position per conquistare il colosso del risparmio gestito controllato dalla banca di piazza Gae Aulenti. Un gradino più sotto ci sarebbero Macquarie e Aberdeen. Se fossero confermate le offerte da 4 miliardi di euro per Unicredit si tratterebbe di una plusvalenza di circa 3 miliardi.