UniCredit lancia i nuovi Bonus Cap su titoli azionari con barriere profonde
UniCredit lancia sul mercato una nuova gamma di certificati Bonus Cap su azioni italiane, europee e americane.
Un prodotto interessante per diverse ragioni: dal timing del lancio alle caratteristiche di questa nuova emissione. In primis, i Bonus Cap UniCredit arrivano dopo una corsa piuttosto importante di tutti i mercati mondiali e in un anno caratterizzato da forti incertezze sia sul lato della crescita globale che per la presenza delle elezioni USA. In tal senso i certificati Bonus Cap permettono una resilienza nettamente maggiore a fasi di volatilità sui mercati rispetto all’investimento diretto sull’azionario. Inoltre la fase di storno che sta colpendo i listini internazionali permette di collocare barriere ancora più distanti dai massimi registrati a gennaio. A questo si aggiunge una caratteristica importante delle ultime emissioni UniCredit, la presenza di una barriera molto profonda. Infatti, come potete vedere dalla tabella sotto, molti livelli barriera sono al 50% del valore iniziale (strike). Per fare un esempio, il Bonus Cap su Intesa Sanpaolo (ISIN: DE000HV48Z43) propone una barriera a 1,1735 euro, livello che il titolo non vede da aprile 2013. Come funzionano i Bonus Cap?
I Bonus Cap Certificate si rivolgono ad investitori con una visione laterale, moderatamente rialzista o moderatamente ribassista su un determinato sottostante, in quanto permettono di ottenere a scadenza un importo pari al Bonus (per questa emissione fino al 129,5% del prezzo di emissione) se nel corso della vita del Certificato il sottostante stesso non ha mai raggiunto un livello pari o inferiore alla Barriera (Barriera continua). Per questa emissione la barriera varia da certificato a certificato ed è tra il 50 e il 75% dello strike. L’eventuale partecipazione al rialzo superiore al livello Bonus è limitata dal Cap. Se, invece, in un qualsiasi momento della vita del Certificato, il valore del sottostante è pari o inferiore alla Barriera, il Certificato ne replica linearmente l’andamento. In questo caso, a scadenza, viene liquidato un importo corrispondente alla performance del sottostante che può essere superiore (nei limiti del Cap) o inferiore al capitale investito, senza garantire il rimborso del capitale stesso. Tre le scadenze possibili per questa nuova emissione a seconda del certificato selezionato: luglio 2021, gennaio 2022 e gennaio 2023. Ricordiamo che su tutti i Bonus Cap con sottostante titoli americani è attiva l’opzione Quanto che serve a neutralizzare l’effetto cambio.