Notizie Notizie Italia Unicredit, ecco di quanto Orcel può alzare la posta su Bpm (ben sopra i prezzi attuali)

Unicredit, ecco di quanto Orcel può alzare la posta su Bpm (ben sopra i prezzi attuali)

9 Gennaio 2025 11:23

Unicredit vuole Banco Bpm a tutti i costi e queste saranno settimane importanti per aprire una breccia di dialogo con Piazza Meda, azionisti e governo. In tal senso si inquadra l’incontro che sarebbe avvenuto ieri a Roma sul tema golden power, il potere speciale in capo al governo e che il ministro Giancarlo Giorgetti ha minacciato di usare come prima reazione a caldo alla notizia dell’Ops “non concordata” lanciata da Unicredit.

Missione a Roma per disinnescare il golden power

Stando a quanto riporta oggi “Il Messaggero”, ieri due emissari di Unicredit hanno fatto visita al capo Dipartimento Golden Power di Palazzo Chigi, Simonetta Saporito. A muoversi sarebbero stati Giacomo Marino, capo delle operazioni straordinarie, e Rita Izzo, responsabile ufficio legale della banca di piazza Gae Aulenti.
Un incontro che rientra nella prassi di notifica a Palazzo Chigi dell’operazione. Il Dipartimento golden power, stando a quanto riferito dal quotidiano romano, avrebbe già iniziato a chiedere alcuni approfondimenti e gli uomini dell’a.d. di Unicredit Andrea Orcel si sarebbero riservati di fornire ulteriore documentazione.

Ieri, tra le tante indiscrezioni di questi mesi, era riemersa anche la possibilità che Orcel mettesse sul tavolo negoziale Anima, ossia usare la sgr (sotto Opa di banco) come “camera di compensazione” e in tal caso il governo potrebbe più facilmente trovare dei paletti o chiedere merce di scambio sulla sgr rispetto al golden power sull’offerta di Unicredit a Bpm.

Le mosse di Bpm

Intanto, arrivano conferme sull’esposto presentato da Banco Bpm all’Antitrust sull’ops Unicredit bollata come “killer acquisition”, ossia una manovra per eliminare un concorrente e non per aumentare il proprio business come nelle aggregazioni standard. Un qualcosa che Unicredit conosce bene in quanto nel 2020 l’istituto allora guidato da Mustier fece un identico ricorso contro Intesa Sanpaolo per l’Ops lanciata su Ubi.

Parallelamente Bpm, stando a quanto riportato da Bloomberg, starebbe cercando investitori per due operazioni di SRT (Significant Risk Transfer) legate a portafogli di prestiti per circa 4,5 miliardi di euro, di cui 2,5 miliardi legati a esposizioni verso corporate e 2 mld legati a esposizioni verso SME. Banco Santander affiancherebbe Bpm nella commercializzazione del primo portafoglio, Intesa Sanpaolo del secondo. Il completamento di queste operazioni andrebbe a migliorare il Cet1 ratio della banca di Piazza Meda. L’impatto effettivo finale dipenderà dal risk-weight attualmente applicato a tali esposizioni nonché dal risk-weight post SRT.

Rafforzamento dei ratio patrimoniali propedeutico ad alzare ulteriormente il muro contro l’Ops di Unicredit.

Ecco di quanto Unicredit può far lievitare l’offerta

Il mercato guarda sempre al possibile rilancio di Unicredit. L’offerta da 10,1 miliardi sin da subito ha fatto storcere il naso e il mercato prezza un rialzo consistente (ai valori attuali dei due titoli almeno 1,5 miliardi in più) e se Orcel ha difeso con vigore la congruità del prezzo offerto, ritenendo gonfiate le attuali valutazioni di Bpm. Ma detto ciò la porta non è affatto chiusa a un rilancio e ogni ragionamento su un possibile rilancio si farà una volta che si avranno in mano i conti 2024.

Fino a dove può spingersi Orcel? Gli esperti di Jp Morgan hanno fatto i loro calcoli ritenendo che la banca milanese possa arrivare a offrire un rilancio cash fino a 4 miliardi di euro per Banco Bpm, alzando l’offerta a 9,3 euro per ciascuna azione, pari a un premio del 20% circa rispetto ai prezzi attuali di Bpm e del 38% rispetto all’offerta iniziale. Tale rilancio, afferma la banca d’affari Usa, sarebbe compatibile con il mantenimento di un Cet1 superiore al 13% sulla base delle regole di Basilea 4, con la conservazione di un buffer di capitale da destinare all’acquisizione di Commerzbank e con la prosecuzione di un’attraente politica di distribuzione del capitale con un rendimento totale superiore a quello del settore. JPM ritiene che entrambe le operazioni hanno un senso strategico a lungo termine e sarebbero “finanziariamente attraenti” a patto che il premio sia limitato rispettivamente al 20% (Bpm) e al 15% (Commerz).