Notizie Notizie Italia Unicredit fa 90 in Borsa, scontro con Bpm su sospensione Ops. Rumor shock su Orcel scatenato su due nuovi fronti

Unicredit fa 90 in Borsa, scontro con Bpm su sospensione Ops. Rumor shock su Orcel scatenato su due nuovi fronti

21 Maggio 2025 09:47

Andrea Orcel potrebbe stupire ancora. Mr dealmaker non vuole smentire la sua fama e tra gli ambienti finanziari filtra più di uno spiffero su possibili nuovi blitz di Unicredit che non intende mollare la presa su Banco Bpm, su cui l’istituto sta provando ad allungare i tempi dell’Ops. Nel frattempo in Borsa il titolo Unicredit macina record.

Unicredit seconda in UE a 90 mld di market cap

Ieri il titolo Unicredit si è arrampicato fino a 57,83 euro, con un progresso giornaliero dell’1,1% che ha permesso a piazza Gae Aulenti di superare di poco la soglia dei 90 miliardi di market cap. Distanziata la rivale Intesa Sanpaolo (87,5 mld), adesso Unicredit veleggia in seconda posizione in Europa dietro al solo Banco Santander (105 miliardi).

Da inizio anno il rally è di +50%, ossia a velocità quasi doppia rispetto al +27% di Intesa. La scorsa settimana Unicredit ha diffuso una trimestrale record alzando le stime per l’intero 2025.

Scontro Unicredit-Bpm su sospensione 30 giorni dell’Ops

Come detto, Unicredit è in pressing sulla Consob per ottenere una sospensione di 30 giorni dell’Ops partita lo scorso 28 aprile. La richiesta viene motivata in virtù delle prescrizioni previste nel decreto Golden Power, che pongono alcuni paletti stringenti all’operazione e rappresentano quindi a dette della banca un fatto nuovo tale da giustificare la sospensione. Di parere diametralmente opposto Bpm che ritiene la presenza eventuale del golden power come già nota sin dall’annuncio dell’offerta lo scorso autunno. L’istituto guidato da Giuseppe Castagna sarebbe pronto a impugnare l’eventuale sospensione dinanzi al TAR adducendo al fatto che non sia fondata e potrebbe nuocere agli interessi degli azionisti.

Unicredit attende ancora l’ok dell’autorità antitrust UE sull’Ops Bpm che arriverà più tardi a seguito della richiesta dell’organismo di controllo nazionale di subentrare nella revisione. La Commissione, che aveva inizialmente fissato il termine per la sua decisione al 4 giugno, deciderà entro il 19 giugno se autorizzare l’accordo, con o senza condizioni, aprire un’indagine approfondita o deferirlo all’autorità di regolamentazione nazionale.

Orcel non sta fermo, blitz in Mediobanca?

Come già dimostrato in passato, a Orcel non fa difetto la spregiudicatezza e tra le tante voci che circolano in Borsa spiccano possibili movimenti in altre partite del risiko in atto. Così come fatto con Generali, dove Unicredit ha messo lo zampino con una quota superiore al 5% che ha avuto un suo peso nell’assemblea dello scorso mese (dove Orcel si è schierato con la lista Caltagirone-Delfin), un’altra opzione potrebbe essere mettere i piedi in Mediobanca, sotto Ops di Mps. Il prossimo 16 giugno ci sarà l’assemblea di Piazzetta Cuccia per votare sull’Ops che l’istituto ha lanciato su Banca Generali (da pagare utilizzando la quota del 13% in Generali Assicurazioni) e oggi Il Foglio ritorna sulla possibilità di un blitz nell’azionariato di Mediobanca su cui nelle ultime settimane gli scambi in Borsa sono stati molto intensi, nell’ordine del 10% del capitale. La cassa previdenziale Enasarco, sotto il controllo del ministero del Lavoro e della Covip e che collabora a stretto contatto col Mef, avrebbe rilevato una partecipazione pari al 2% dell’istituto guidato da Nagel.

Tra i rastrellatori c’è anche anche Unicredit? L’eventuale mossa avrebbe indirettamente un collegamento con la partita su Bpm. Un peso di Unicredit in Mediobanca, con eventuale appoggio all’Ops di Mps – operazione gradita dal governo – potrebbe contribuire a spianare un po’ la strada del dialogo tra Orcel e Roma per ottenere condizioni meno gravose sul fronte golden power.

E dietro quel 9% di JPM in Bper….

Infine, c’è chi parla di giallo sul 9% detenuto da JP Morgan nel capitale di Bper per conto clienti. A chi fa capo tale quota? Stando a quanto ricostruito dal Sole 24 Ore, una fetta del 5% dovrebbe fare capo a Unipol, azionista al 19,9% di Bper e che lo scorso anno ha “prenotato” questa ulteriore quota tramite strumenti derivati. Il restante 4% del capitale di Bper custodito da JP Morgan secondo fonti finanziarie interpellate dal quotidiano finanziari di Confindustria potrebbe far capo proprio a UniCredit. Perché entrare in Bper? In passato si era parlato di possibile interesse verso Bper e la Popolare di Sondrio (sotto Ops di Bper), entrambe controllate da Unipol e quindi sarebbe necessario strutturare un’offerta ‘amichevole’, in caso di insuccesso dell’operazione Bpm.