Unicredit alza dividendo, ma nuovo piano riserva anche maxi-esuberi
Il piano Team 23 varato da Unicredit è all’insegna dell’otto. Saranno 8 i miliardi distribuiti agli azionisti sotto forma di dividendi e buyback, ma anche 8.000 mila licenziamenti nell’arco del piano. Nessuna novità assoluta visto che l’aumento del dividendo era la mossa più attesa dagli investitori, così come rumor estivi avevano anticipato il rischio di una nuova ondata di tagli del personale (i rumor parlavano di tagli fino a 10mila unità). Il piano quadriennale, denominato Team 23, prevede risparmi di costi per 1 miliardo di euro in Europa occidentale con la chiusura di circa 500 filiali tra il 2019 e il 2023 e la riduzione di circa 8mila dipendenti. Non viene specificato quanti dei tagli riguarderanno l’Italia dove complessivamente ci sono 29 mila degli 85 mila dipendenti totali del gruppo. Nell’ambito del nuovo piano, nel 2023 i costi totali ammonteranno a €10,2 mld con un CAGR del -0,2 per cento dal 2018 al 2023.
Lo scorso luglio Mustier aveva inviato una lettera ai dipendenti spiegando che ogni evoluzione del gruppo sarà gestita attraverso il prepensionamento e “in modo socialmente responsabile”. Parole ripetute oggi. I tagli previsti sono pari al 12% della forza lavoro in Europa occidentale, con la chiusura del 17% circa delle filiali.
A Piazza Affari il titolo Unicredit ha reagito ai numeri del nuovo piano con un rialzo di oltre l’1% in area 12,50 euro. Tra gli analisti prima dell’annuncio del nuovo piano c’era una netta prevalenza dei buy, pari all’83,3% del totale con target price medio a 14,97 euro.
Dividend yield sale da subito accompagnato da buyback per 2 mld
La novità più attesa del piano è l’aumento dei dividendi, accompagnato dal varo del buyback, più volte menzionato nei mesi scorsi da Mustier. Team 23 prevede la distribuzione di capitale di complessivi 8 mld agli azionisti nel periodo 2020-2023, inclusi 2 mld di riacquisti di azioni. La distribuzione di capitale 2019 raddoppierà dal 20 per cento al 40 per cento dell’utile netto sottostante, incluso 10 per cento di riacquisto azioni proprie. In generale la distribuzione di capitale sarà pari al 40 per cento dell’utile netto sottostante nel periodo 2020-2022 (30% dividendi e 10% buyback), per poi salire al 50 per cento nel 2023, tra dividendi cash e riacquisti di azioni (40% dividendi e 10% buyback).
“Team 23 è incentrato sulla massimizzazione della creazione di valore per gli stakeholder, inclusa una rinnovata attenzione alla soddisfazione del cliente grazie a processi semplificati e a prodotti innovativi nonché a un maggiore ritorno per gli azionisti”. Così Jean Pierre Mustier, Amministratore Delegato di UniCredit, nel commentare il nuovo piano strategico della banca. “Durante l’arco del piano prevediamo di generare 16 miliardi di valore per gli investitori tramite una combinazione di dividendi, riacquisti di azioni e incremento del patrimonio tangibile”, aggiunge Mustier.
Confermato, il progetto di creare una subholding, con sede in Italia e non quotata, per le attività internazionali. Nella conference call con gli analisti Jean Pierre Mustier ha ribadito che l’M&A non interessa e la banca preferisce il buyback.
Utile visto a 5 mld a fine piano
Il business plan quadriennale prevede una redditività “resiliente” malgrado il contesto di bassa crescita economica e tassi di interesse negativi. La banca guidata da Jean Pierre Mustier stima un RoTE pari a o superiore all’8 per cento per l’intero periodo del piano. L’utile netto si attesterà a 4,3 miliardi nel 2020 per salire a 5 mld nel 2023 sulla base di un’aliquota fiscale sottostante compresa tra 18 e 20 per cento lungo l’arco del piano. La crescita dell’EPS sarà pari a circa il 12 per cento CAGR nel periodo 2018-2023.
Unicredit stima che la crescita e il rafforzamento della base paneuropea di clienti produrranno ricavi per 19,3 mld nel 2023, con CAGR del +0,8% dal 2018 al 2023. In Europa occidentale i ricavi sono previsti in crescita con CAGR del +0,5 per cento, mentre nell’Europa centro-orientale i ricavi cresceranno con CAGR del +2,0 per cento dal 2018 al 2023. I target per i ricavi del piano Team 23 si basano su ipotesi che includono previsioni per i tassi d’interesse più conservative rispetto a quelle del mercato. Il piano stima l’Euribor a 3 mesi a fine periodo a circa -50 pb tra il 2019 e il 2022, in rialzo a -40 pb nel 2023.
Equita valuta il piano di Unicredit 2019-23 “senza particolari novità sui target, ma con una cash distribution complessivamente migliore delle attese“. I target, aggiunge la sim milanese, sono leggermente sotto le attese in quanto scontano ipotesi macro prudenti.
Unicredit prevede il mantenimento di 200-250 pb di CET1 ratio durante tutto l’arco del piano. Il piano prevede che le esposizioni creditizie deteriorate (Npe) Non Core scendano sotto i 9 miliardi entro fine anno e sotto 5 miliardi entro fine 2020, con un costo del rischio di 40 punti base nel 2023 e rapporto tra esposizioni deteriorate lorde e totale crediti lordi sotto il 3,8% nel 2023.